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     COMUNICATO STAMPA

    

Anpi Roma-Lazio: “Addio Sasā. Bentivegna un eroe della Resistenza italiana”

“La scomparsa di Rosario Bentivegna č una grossa perdita per l’Anpi, di cui era presidente onorario, per l’antifascismo e per il Paese. E’ stato un grande eroe della Resistenza italiana e un testimone straordinario della Memoria di quel periodo”. E’ quanto ha dichiarato l’Anpi Roma e Lazio in un comunicato stampa.

“Bentivegna - si legge nella nota - č stato uno dei principali protagonisti della Resistenza a Roma e nel Lazio, partecipando a numerose azioni contro i nazisti e i fascisti sia nella capitale, nell’ambito dei Gap comunisti, che in altre localitā della provincia (ad esempio sui Monti Prenestini). Ha poi coerentemente continuato in tutta la sua vita l’impegno in politica per la libertā e la democrazia e nel sindacato per la prevenzione della salute dei lavoratori e per migliori condizioni di lavoro, testimoniando sempre con determinazione e coraggio la sua netta contrarietā ad ogni tipo di violenza, terrorismo e integralismo religiosi o politici”.

“Bentivegna č stato un intellettuale di primo ordine, un giornalista impegnato, un medico sensibile, un sindacalista difensore dei deboli. Non va ricordato solo per via Rasella, che pure č stato il pių efficace attacco partigiano compiuto in una capitale occupata dai nazisti e contribuė a mostrare agli uomini liberi di tutta Europa che i nazisti non potevano sperare di restare impuniti per i loro misfatti. L’Anpi difenderā in ogni sede la sua memoria e quella degli altri gappisti che parteciparono a quell’azione partigiana, che ciclicamente vengono ingiustamente accusati di aver compiuto un attentato e di viltā per non essersi consegnati. In realtā erano combattenti per la libertā”.

“La giustizia italiana, a tutti i livelli - conclude il comunicato dell’Anpi - ha sanzionato che l’azione di via Rasella fu un legittimo atto di guerra contro l’esercito occupante straniero, eseguito in pieno raccordo con il comando alleato, che non vi fu alcun invito da parte del Comando tedesco a consegnarsi   e che la rappresaglia fu eseguita da Kappler in tempi cosė rapidi (meno di 24 ore) che non vi sarebbe neppure stato il tempo di farlo. Il battaglione Bozen, obiettivo dell’attacco, era costituito da altoatesini di etā compresa tra i 26 e i 43 anni che avevano optato per la nazionalitā germanica, avevano scelto di far parte del corpo di polizia nazista delle SS ed attraversavano armati la cittā di Roma in violazione degli accordi”.

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Il Partigiano ‘Sasā’, medaglia d’argento per la Resistenza, ha continuato a combattere per tutta la vita, come testimoniato nel suo ultimo libro, dove ricorda le sue   battaglie, quelle vinte in tribunale contro le diffamazioni e le mistificazioni a mezzo stampa, non per difendere se stesso, ma il valore del contributo della Resistenza alla costruzione della pace e della democrazia.

Domani mattina 4 aprile alle 10,30 sarā aperta al pubblico la camera ardente allestita presso la "Sala della pace” della Provincia di Roma.

Roma, 3 aprile 2012

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