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RESISTENZA

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ANPI COMITATO PROVINCIALE DI ROMA

 INVENTARIO

 a cura di Daniela Martino

                                                                                                                                              

Nota archivistica

 

L’archivio č stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio il 22 febbraio 2001.

Il lavoro di schedatura e riordinamento č stato effettuato con i contributi della Direzione generale degli Archivi.

La schedatura č stata effettuata su supporto informatico utilizzando il software Access 2002.

La consistenza č di 9050 schede contenenti i nominativi di partigiani iscritti all’ANPI di Roma.

 Le schede sono state riordinate alfabeticamente conservando le buste originarie, tranne che per le dichiarazioni che con il tempo erano state tenute fuori dallo schedario originario e che nel corso di questo lavoro vi sono state inserite.

I criteri utilizzati nella compilazione della scheda si basano sui dati ricavati dalla documentazione consistente, quasi sempre, in una dichiarazione di riconoscimento emessa dalla Commissione regionale e dal modulo compilato dai richiedenti al momento dell’iscrizione all’ANPI.

La scheda pertanto contiene:

-          i dati anagrafici di ogni singolo iscritto;

-          la professione, laddove č stato possibile ricavarla;

-          l’ente che lo ha riconosciuto partigiano: sono state indicate infatti le Commissioni regionali e la Commissione di riconoscimento per i partigiani che hanno combattuto all’estero;

-          la data della seduta in cui č stato riconosciuto partigiano;

-          la qualifica di partigiano che gli č stata attribuita in base al tipo di attivitā svolta: partigiano combattente o patriota, e al merito: partigiano combattente caduto o partigiano combattente ferito. Le dichiarazioni emesse dalla Commissione di riconoscimento per i partigiani che hanno combattuto all’estero riportano solo le qualifiche di partigiano combattente e partigiano;

-          il grado ricoperto: quasi sempre č riconosciuto il grado di gregario, quando il partigiano ha svolto altri ruoli come capo banda o altro ha ottenuto il riconoscimento di equiparazione ai gradi militari;

-           la formazione a cui ha appartenuto: i dati contenuti in questo campo in alcuni casi sono stati riportati fedelmente: come per le formazioni del Partito comunista italiano, Partito d’Azione, Giustizia e libertā, Brigate Garibaldi, Armata rossa, Castelli romani, Sette colli, Sette comuni, Movimento cattolici comunisti, Democrazia del lavoro, Fronte militare clandestino di resistenza, Democrazia cristiana, Partito liberale italiano, Partito repubblicano italiano. Anche per la formazione di Bandiera rossa č stata mantenuta questa denominazione cosi come riportata nelle dichiarazioni, in realtā Bandiera rossa era il nome del periodico stampato dal Movimento comunista d’Italia, formazione dissidente dal Partito comunista italiano e non aderente al Cnl. Per quanto riguarda altre formazioni che facevano riferimento a partiti politici si č scelta la denominazione assunta durante il periodo della resistenza, e non quella presente nelle dichiarazioni, come il Partito socialista italiano che in quel periodo prende il nome di  Partito socialista di unitā proletaria. Inoltre č stato adottato un criterio di uniformitā per rendere omogenee le definizioni: come per le formazioni locali che nelle dichiarazioni sono riportate sempre con il nome del luogo, a cui č stato aggiunto il titolo di “banda” e in alcuni casi č riportato anche il nome del responsabile militare. Le bande Caruso sono state uniformate come Bande Carabinieri Caruso/Fmcr dal momento che facevano riferimento al Fronte militare clandestino di resistenza.   La formazione estera č spesso riportata con una sigla che indica la nazione, a cui č stato aggiunto il nome della nazione.

La scheda contiene, inoltre:

-          la durata del periodo di attivitā partigiana;

-          il luogo in cui ha operato, anche in questo caso, la notizia non sempre č riportata, pertanto sono state fatte delle integrazioni in base alla provenienza delle singole formazioni e bande e alle Commissioni di riconoscimento;

-          gli allegati, che consistono quasi sempre in una riproduzione fotografica;

-          le note in cui  sono state riportate notizie relative agli arresti, alla data del rientro in patria dei partigiani che hanno combattuto all’estero. Nel caso di ferite riportate č possibile trovare anche il riferimento al luogo in cui č avvenuto il combattimento. Sono stati indicati inoltre i luoghi delle fucilazioni per i partigiani caduti. Per quanto riguarda gli arresti č stata riportata solo l’indicazione del carcere dove il partigiano č stato condotto, in alcune schede originali č possibile avere notizie relativamente alle torture e alle minacce subite.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INVENTARIO

 

 

 

pallanimred.gif (323 byte) Intervista a Mario Fiorentini: "Via Rasella non fu un attentato ma un atto di guerra"

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