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Dossier

Il rastrellamento della Benedicta (aprile 1944)

Intorno al Monte Tobbio nell'inverno 1943-1944 si rifugiarono i primi nuclei di giovani renitenti alla leva e partigiani, che rifiutavano di continuare la guerra e iniziavano il loro percorso di opposizione al fascismo: il comando partigiano venne collocato alla Benedicta.
Nella primavera 1944 i giovani affluiti in montagna erano ormai diverse centinaia. Anche se molti di loro erano male armati e privi di istruzione militare, la loro presenza rappresentava un pericolo potenziale per tedeschi e fascisti, che decisero di organizzare un rastrellamento il cui scopo era duplice: sgominare le bande e creare il terrore nella popolazione civile.
Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati i partigiani e colpirono duramente i giovani, spesso impossibilitati a difendersi per la mancanza di un adeguato armamento e di esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo.
In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino.
Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione in Germania: 200 di loro riuscirono fortunosamente; quasi tutti i loro compagni lasciarono la vita nel campi di concentramento.
Il rastrellamento della Benedicta, che nelle intenzioni dei nazisti e dei fascisti avrebbe dovuto fare terra bruciata intorno alla resistenza, non riuscì tuttavia a piegare lo spirito popolare.
Anzi, proprio dalle ceneri della Benedicta il movimento partigiano, dopo aver avviato una riflessione anche spietata sugli errori compiuti, riuscì a riprendere vigore: la divisione "Mingo", attiva nell'ovadese, ebbe tra i suoi promotori proprio alcuni degli scampati alla Benedicta. Altri partigiani
continuarono la loro esperienza in formazioni della Val Borbera e in altre divisioni partigiane dell'appennino alessandrino. 

(scheda tratta dal sito dell'Isral)

info.gif (232 byte) per approfondire:

pallanimred.gif (323 byte) Il rastrellamento della Benedicta Schede e documenti nel sito dell'Isral, a cura del comitato promotore del "Progetto Benedicta"

pallanimred.gif (323 byte) L'eccidio della Benedicta e la strage del Turchino (a cura dell'Isral)

pallanimred.gif (323 byte) 7 aprile 1944: l'eccidio della Benedicta













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