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La Resistenza in Europa

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Cenni storici sulla Germania

Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania non era in grado di pagare i risarcimenti richiesti. Nel 1923 la Francia invase la regione della Ruhr per assumere il controllo diretto delle sue miniere di carbone. Il governo tedesco incitò i lavoratori alla resistenza passiva, stampando enormi quantità di nuova moneta per poterli pagare; l'inflazione che ne derivò si tradusse in una situazione di completa destabilizzazione sociale, economica e istituzionale.
Aiutato dal piano Dawes (introdotto nel 1924 per rateizzare in ragionevoli quote annuali il pagamento delle riparazioni di guerra) e da un programma di prestiti internazionali per rilanciare l'industria, il primo ministro Gustav Stresemann tentò di guidare il paese fuori dalla disastrosa situazione economica; per cinque anni la Germania poté godere di un periodo di pace e relativa prosperità, tanto da essere ammessa nel 1926 nella Società delle Nazioni. Tuttavia, la crisi economica mondiale del 1929 (vedi Grande Depressione) fece ripiombare il paese in una situazione disastrosa e milioni di disoccupati, delusi dalle democrazie capitaliste, si rivolsero all'ideologia nazista di Hitler.

Hitler, il Terzo Reich e la seconda guerra mondiale

Nel 1932, in piena depressione, il Partito nazionalsocialista divenne il primo partito del paese, così che il suo leader, nel gennaio 1933, fu nominato cancelliere. L'incendio del Reichstag nel mese seguente diede a Hitler il pretesto per mettere fuorilegge i comunisti. In marzo, un Reichstag rieletto dopo una campagna elettorale terroristica, diede pieni poteri a Hitler, che istituì di fatto un regime totalitario.
Forte del potere ricevuto e aumentandolo sempre più (tanto da concentrare in sé i poteri legislativo, esecutivo, giudiziario, la guida delle forze armate, la carica di cancelliere e quella di capo dello stato, dopo la morte di Paul von Hindenburg), Hitler si volse alla fondazione del Terzo Reich, apprestandosi nel contempo alla costruzione di un sistema dittatoriale capace di controllare e dirigere ogni aspetto della vita del paese attraverso una serie di strumenti efficaci e perfettamente organizzati: l'indottrinamento e il reclutamento della gioventù hitleriana; una propaganda capillare affiancata dalla Gestapo, la polizia segreta; una vasta burocrazia con poteri militari e civili, le famigerate Shutzstaffeln (SS). Il sistema ideologico-amministrativo nazista trovò l'ideale capro espiatorio nella razza ebraica, contrapposta alla purezza della razza ariana: la notte dei cristalli (9 novembre 1938) annunciò la futura "soluzione finale" della questione ebraica

La seconda guerra mondiale

Uno dei capisaldi nelle rivendicazioni della propaganda hitleriana fu la revisione dei confini stabiliti dopo il primo conflitto mondiale. Obiettivo di Hitler era la riunificazione di tutti i tedeschi in un nuovo impero, un Lebensraum (spazio vitale) capace di garantire loro prosperità e potenza. La tattica inizialmente seguita dal dittatore fu quella di porre la comunità internazionale di fronte a una serie di fatti compiuti, intesi a rispondere a pretese poste però isolatamente, così da far apparire sproporzionata l'eventualità del ricorso a un conflitto generale: la Germania nazista lasciò perciò la Società delle Nazioni (1933); iniziò a riarmarsi senza incontrare alcuna reale opposizione (1935); rioccupò quindi militarmente la Renania (1936), firmando nel contempo un patto anticomunista con il Giappone e un'alleanza con l'Italia fascista (Asse Roma-Berlino-Tokyo). Nel 1938 venne dichiarato l'Anschluss (unione) con l'Austria; poco dopo, in una conferenza tenuta a Monaco, Inghilterra, Francia e Italia acconsentirono all'ennesima richiesta di Hitler (prospettata come l'ultima) di annettersi la regione cecoslovacca dei Sudeti (vedi Patto di Monaco). Nel marzo del 1939 le truppe tedesche occupavano anche il resto della Cecoslovacchia; in agosto il patto di non-aggressione stretto con l'URSS (vedi Patto Molotov-Ribbentrop), comprendente clausole segrete per la spartizione della Polonia, costituì la premessa allo scoppio delle ostilità, inevitabile dopo che il 1° settembre furono violate le frontiere polacche. Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania, dando inizio alla seconda guerra mondiale.

L'occupazione in rapida successione (Blitzkrieg) di Polonia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Francia e Belgio, operata entro l'estate del 1940, portò a compimento la prima fase dei piani di guerra hitleriani. A questa seguì il fallito tentativo di piegare la resistenza inglese, e nel 1941 l'invio di forze in Nord Africa, Grecia e Iugoslavia a supporto dell'alleato italiano impegnato su quei fronti con scarsi risultati.

La seconda fase venne inaugurata dall'invasione dell'URSS nell'estate dello stesso anno. Per oltre un anno le truppe tedesche sembrarono non incontrare ostacoli, ma dal 1943 le operazioni condotte dagli Alleati e la Resistenza sviluppatasi in molti paesi iniziarono a prendere il sopravvento. Prima in URSS, poi in Nord Africa i tedeschi furono costretti a indietreggiare, mentre l'Italia veniva invasa e la stessa Germania veniva fatta oggetto di bombardamenti sistematici sempre più violenti. Nonostante lo sbarco alleato in Normandia nel 1944 e l'inizio dell'invasione del territorio tedesco da due fronti non lasciassero dubbi circa l'inevitabilità della sconfitta, Hitler rifiutò di arrendersi: si suicidò nell'aprile del 1945, mentre i primi carri armati sovietici raggiungevano Berlino.

Occupazione e divisione della Germania

La resa incondizionata della Germania pose fine al Terzo Reich. Gli Alleati riportarono la Germania entro i confini prebellici (conferenza di Potsdam, luglio-agosto 1945) e assegnarono una parte consistente dei territori tedesco-orientali alla Polonia. L'impossibilità di giungere a un accordo tra i vincitori circa il futuro del paese, fece sì che questo venisse diviso in due: nella parte occidentale (occupata dalle forze militari di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia) un governo liberal-democratico diede vita alla Repubblica federale tedesca, mentre in quella orientale (sotto l'occupazione sovietica) un regime comunista fondò la Repubblica democratica tedesca.

 

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