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        La Resistenza in Europa 
          
        La Resistenza degli italiani in
        Grecia 
          
        Corfù. L'8 settembre del '43 la guarnigione di Corfù era al comando
        del colonnello Lusignan. Alla notizia dell'armistizio, i tedeschi tentano di sbarcare
          sull'isola. Il colonnello reagisce prontamente, cattura il reparto tedesco presente
        sullisola e respinge a cannonate un primo tentativo di sbarco. Il giorno 15 giungono
        a Corfù due cacciatorpedinieri italiani, Stocco e Sirtori, non serve a niente, gli stukas
        affondano il primo e danneggiano il secondo, il 24 i tedeschi sbarcano in forze, il 25 è
        piena battaglia con lattacco ai passi di Stavros, Coriza, e Garuna. Lappoggio
        aereo scompagina le difese e il colonnello Lusignani dà lordine di resa. Lusignani
        e il suo aiutante maggiore Ferrara sono fucilati, gli altri ufficiali uccisi con un colpo
        alla nuca o gettati in mare chiusi in un sacco.  
        Rodi. Dallaltra parte della Grecia si consuma una tragedia
        simile, con un minor numero di protagonisti e qualche speranza di successo. LItalia
        era in possesso delle isole greche del Dodecaneso con capitale Rodi, le isole erano state
        conquistate alla Turchia durante la guerra di Libia nel 1912. Dopo larmistizio dell8
        settembre 1943, anche qui si era verificata la situazione
          che abbiamo visto in precedenza. I tedeschi erano sulle isole maggiori e a
        Rodi stazionavano nella parte centrale dellisola con una divisione motorizzata, la
        Rodhos, il cui comandante Kleemann occupò subito i punti strategici dicendo che dovendo
        provvedere da solo alla difesa dellisola era obbligato a far assumere ai suoi uomini
        lo schieramento più adatto. La lotta si sviluppa immediatamente, ma lintervento
        aereo tedesco è come al solito risolutivo, anche se nel settore settentrionale la
        resistenza dura fino al giorno 15. Alla resa finale, lammiraglio Campioni è
        arrestato e trasferito in Germania. 
        Lero. Ben diversa è la situazione nellisola di Lero che negli
        anni era divenuta unattrezzata base marittima nella baia di Portolago, tutta lisola
        era protetta da batterie antinave e antiaeree. Il 14 settembre 1943 sbarcarono per dare
        manforte al presidio italiano circa 2.000 inglesi agli ordini del generale Tilney,
        complessivamente la forza combattente di difesa sullisola non superò mai i 4.000
        uomini compresi gli italiani. I tedeschi, che non avevano truppe sullisola, si
        assicurarono prima loccupazione di tutte le altre e solo il 26 settembre
        cominciarono lattacco diretto. 
        Gli stukas demolirono sistematicamente tutto ciò che era possibile sia militare sia
        civile, le navi furono i primi obiettivi e ne fecero le spese due caccia inglesi, fino
        alla fine di ottobre gli attacchi aerei distrussero tutto, non cera possibilità di
        ricevere rifornimenti, anche le truppe inglesi erano nella stessa condizione. Il
        comandante italiano, capitano di vascello Luigi Mascherpa, che aveva assunto il grado di
        contrammiraglio  come comandante italiano di
        tutto lEgeo, sovrintendeva come poteva con la collaborazione del comandante inglese.
        Il 12 novembre lo sbarco tedesco avviene in modo drammatico, le batterie antinave fanno
        strage della flotta raccogliticcia che porta i nazisti, pochi natanti giungono a sbarcare
        gli uomini in piccole baie defilate, solo nella notte, con la protezione del buio,
        riescono a rafforzare le teste di ponte costituite, la reazione inglese piuttosto tiepida
        quando le zone di sbarco sono ancora piccole, compromette le possibilità di difesa. La
        situazione si complica con un lancio di paracadutisti il giorno 14, le batterie vengono
        conquistate ad una ad una dopo una difesa strenua dei marinai e dei soldati. Il giorno 16
        il generale inglese si arrende e poche ore dopo anche gli italiani cedono le armi. 
        I due ammiragli di questa zona di guerra, Inigo Campioni e Luigi Mascherpa, catturati dai
        tedeschi, saranno consegnati alla Repubblica di Salò che li farà processare e fucilare a
        Parma, alla loro memoria sarà concessa la medaglia doro. 
         
        L'eccidio di Cefalonia (notizie,
        cronologia, articoli) 
         
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