Il Circolo Giustizia e Libertà è
stato fondato nel 1948 dai partigiani romani del Partito dAzione dove sorgono :
" certi immensi blocchi di case popolari grandi come città e
bellissimi, come quelli di piazzale degli Eroi n.8 dove Cencio Baldazzi allevò una
generazione di azionisti".
Questultima frase è tratta dalla pagina 12 del libro dello
storico Alessandro Portelli dal titolo: LORDINE E GIA STATO ESEGUITO
Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria. Donzelli editore.
Nel libro di Portelli sono numerosi i riferimenti alle case popolari di
Piazzale degli Eroi 8, che si estendono fino a Via Andrea Doria 79, dove ferveva
unintensa attività clandestina dei partigiani romani del Partito dAzione e
nelle quali abitava proprio Cencio Baldazzi, grande animatore e punto di riferimento
centrale della Resistenza locale.
Nellatto costitutivo del Circolo del 1948 ( rogito del notaio
Achille Sabelli repertorio 33143), risultano soci fondatori , tra gli altri, i nomi
di Emilio Lussu, Vincenzo Baldazzi (detto Cencio), Mario Spinetti, Luigi Cavalieri, Bruno
Cianca, Armentano Conte Costante, Alberta Rampulla ved. Norma, Corrado Buttaroni. Gli
ultimi due risultano parenti di due vittime delle Fosse Ardeatine e così, a ricordo di
questo drammatico evento, nel 1948, il Circolo Giustizia e Libertà è stato intitolato a
"Fernando Norma" . Fernando Norma era un uomo popolarissimo nei quartieri Prati
e Trionfale, era pieno di entusiasmo e di capacità organizzative e fece della sua persona
un punto di riferimento contro il nazifascismo. Denunciato da una spia, arrestato dalla
banda Caruso, fu torturato e consegnato ai tedeschi. Morì il 24 Marzo 1944 alle Fosse
Ardeatine .
Altre due vittime della ferocia nazifascista, Umberto e Andrea Bucci,
hanno un riferimento diretto allattività clandestina svolta nella zona tra Piazzale
degli Eroi e Via Andrea Doria. Ecco cosa si legge a pag.71 del libro di Giuseppe Mogavero I
MURI RICORDANO Massari editore- Dicembre 2002- presentato dallANPI di Roma
con il patrocinio del Comune di Roma :
"La famiglia Bucci abitava in Piazzale degli Eroi, nel
complesso di case dove ancor oggi esiste il centro (ora culturale) Giustizia e
Libertà. Una sera su segnalazione di una spia che abitava nel quartiere i fascisti
della banda Kock fecero irruzione nella loro casa".
Padre e figlio furono portati a Regina Coeli. Morirono alla Fosse
Ardeatine il fatale giorno 24 Marzo 1944.
Giuseppe Mogavero, a pag.137 del libro precisato, ricorda altre due
vittime della Roma delle case popolari :
" Vincenzo Saccotelli ,abitava in un uno dei palazzi
dangolo tra piazzale degli Eroi e Via Andrea Doria, in una zona dove risiedevano
numerosi vecchi anarchici e repubblicani, laddove esiste ancora il Circolo Giustizia e
Libertà.
Lo arrestarono insieme allavv.Cesare Leonelli e lo uccisero con
gli altri 334".
Dopo selvagge torture anche lavv.Cesare Leonelli ,esponente
azionista di primo piano, fu massacrato alle Fosse Ardeatine.
Ma tanti altri furono ancora gli azionisti arrestati e torturati, come
lo stesso Alberto Baldazzi (nipote di Cencio e abitante alle case popolari di Via Andrea
Doria) e Mario Spinetti. Un ricordo merita anche il dottor. Gaetano Borruso, medico dei
partigiani che si prodigò per loro e che per questo fu arrestato due volte e torturato
alla Pensione Jaccarino.
Un episodio clamoroso fu quello di Cencio Baldazzi quando riuscì ad
impossessarsi di un camion carico di armi sottratto al nemico. (vedi LUNITA
del 2 Settembre 1973). Le armi furono distribuite ai compagni partigiani. A causa della
sua intensa attività antifascista Cencio Baldazzi scontò un complesso di 17 anni tra
carcere e confino.
Il contributo degli azionisti romani alla Resistenza fu notevole. Va
ricordato che alle Fosse Ardeatine perirono più di cinquanta aderenti al Partito
dAzione. Purtroppo, per lopinione pubblica di oggi sono nomi poco noti (ad
eccezione di quello di Pilo Albertelli) che, invece, meriterebbero maggiore riconoscimento
e riconoscenza. Dietro ad ognuno di loro cè una scelta di sacrificio, cè la
decisione di una vita che dà sacralità alla nostra storia italiana, cè una serie
di azioni che arricchisce il nostro orgoglio nazionale. E in questa linfa, che ha
nome Resistenza, che dobbiamo alimentare le radici del nostro vero patriottismo. E
in questo secondo Risorgimento che i giovani devono trovare le ragioni vere per amare
lItalia e il bene supremo della libertà.
Il Circolo Giustizia e Libertà, nato nel 1948 nella sede di Via Andrea
Doria 79, ha continuato e continua a svolgere, da oltre mezzo secolo, una attività
impegnativa che va oltre la valorizzazione del periodo clandestino. Alla inaugurazione
della sede erano presenti personalità come Ferruccio Parri, Riccardo Lombardi, Carlo
Levi, Emilio Lussu, Cencio Baldazzi, per indicarne solo alcuni. Sulle pareti laterali
della sala delle riunioni del Circolo sono esposte le fotografie a ricordo
dellavvenimento, mentre sulla parete centrale in alto domina luminosa la scritta al
neon di Giustizia e Libertà.
Sulla parte bassa della parete centrale, ai lati di una foto di Carlo
Rosselli, campeggiano due vecchie gloriose bandiere con il simbolo di Giustizia e Libertà
e del Partito dAzione. Sono bandiere ormai consumate dalletà di oltre
cinquantanni.
Accanto ad una di esse, nellangolo a destra della sala, è posto
su di un piedistallo un mezzo busto marmoreo di Aldo Eluisi, eroe azionista. Questo
valoroso combattente della guerra "15-18" aveva, al suo ritorno a Roma,
organizzato squadre di "Arditi del popolo", contro il fascismo allora sorgente.
Esponendosi spesso a missioni rischiosissime fu arrestato dalla banda
Kock e torturato atrocemente. Non rivelò mai i nomi dei compagni. Morì il 24 Marzo 1944
alle Fosse Ardeatine.
La sala del Circolo ospita un altra testa marmorea, quella dello
studente diciassettenne Massimo Gizzio. Massimo era impegnatissimo tra i compagni di
scuola nella lotta al fascismo. Alluscita dal liceo Dante Alighieri, che lui
frequentava, viene colpito alle spalle da un proiettile sparato da un fascista. Morirà
tre giorni dopo.
Nella sede del Circolo sono conservati gli originali di diverse testate
come LITALIA LIBERA e LUNITA che risalgono al periodo
clandestino. Tutte queste memorie fanno del seminterrato di Via Andrea Doria,79 un piccolo
museo storico della Resistenza romana che è doveroso tutelare.
Il Circolo, oltre che per la sua radice storica, è importante anche
per lattività svolta in questi ultimi anni. Infatti ha ospitato personaggi come
lallora ministro Carlo Azeglio Ciampi, il quale tenne una conferenza sul filosofo e
maestro Guido Calogero.
Lattività è stata molto intensa, con convegni, manifestazioni
varie che annoverano tra i relatori illustri uomini di scienza e di cultura come Gaetano
Arfè, Paolo Bagnoli, Claudio Pavone, Alessandro Portelli, Carlo Vallauri, Giovanni
Bollea, Nicola Tranfaglia e Aldo Visalberghi.
Nel Comitato donore del Circolo si ricordano Leo Valiani, Ettore
Gallo, Francesco De Martino, Giuliano Vassalli, Vittorio Foa, Michele Cifarelli e Eugenio
Scalfari. La penultima presidenza è stata tenuta dallillustre storico Aldo Garosci,
cofondatore con Carlo Rosselli, nel 1929, nellesilio di Parigi, del Movimento
Giustizia e Libertà.
Attualmente il Circolo si propone come geloso custode del pensiero
azionista e costituisce un preciso riferimento per coloro che si riconoscono negli ideali
del movimento Giustizia e Libertà.
Limpegno dei suoi iscritti si manifesta a livello culturale con
unintensa attività volta alla clamorosa conferma dellattualità del pensiero
azionista oggi più che mai necessario per la crescita civile e morale della società
italiana.
Il Presidente Vittorio Cimiotta