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         | Biografia  Primo Wongher
 Nato a Porto Santo Stefano il 20 ottobre 1895. Iscrittosi giovanissimo al
        Partito repubblicano, amministrò la Cooperativa portuale Nazario Sauro e fu eletto
        consigliere comunale a Monte Argentario. Schedandolo il tredici marzo 1934, la Prefettura
        di Grosseto scrisse che dall'età giovanile professa idee repubblicane mazziniane, a
        favore delle quali in Porto Santo Stefano, a suo tempo, faceva propaganda spicciola fra la
        massa operaia e pescatori. Aveva rapporti coi compagni di fede anche fuori da Porto Santo
        Stefano... Più avanti la Prefettura sottolineava che, pur avendo frequentato solo
        le scuole elementari, aveva però letto molto e si è creato in tal modo un discreto
        corredo d'istruzione. E' intelligente e di parola piuttosto facile ed aveva una certa
        considerazione ed ascendente anche fra i non compagni di fede. E infine: Non chiese mai l'iscrizione al P.N.F., anzi dopo l'avvento fascista
        continuò a palesarsi apertamente repubblicano. E poiché per quanto non in modo
        appariscente continuava a capeggiare la piccola frazione repubblicana di Porto Santo
        Stefano, da elementi fascisti fu purgato due o tre volte e corse anche il rischio di
        essere bastonato. Lungi dal cambiare le proprie idee si dimostrava, anche in pieno dominio
        fascista, irriducibilmente contrario al fascismo e fermamente convinto delle proprie
        opinioni politiche e per tal motivo essendogli divenuta alquanto pericolosa la sua
        ulteriore permanenza in Porto Santo Stefano, si trasferì a Nervi, emigrando, il
        ventitré marzo 1927, a Marsiglia, dove venne raggiunto dalla moglie Pierina Castriconi e
        dalla figlia Anastasia.
 Nella città portuale francese Wongher ebbe stretti contatti con il prof. Fernando
        Schiavetti e con Randolfo Pacciardi e svolse un'attività antifascista molto intensa, che
        gli costò l'iscrizione nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche e
        l'inclusione nella lista degli attentatori maremmani, insieme al fratello Vittorio, esule
        anch'egli in Francia. Il venti febbraio del '33 Wongher scrisse a Pacciardi: Mi fa
        piacere saperti più forte degli avvenimenti... Bravo Randolfo, continua ad essere degno
        della nostra tradizione e nella sventura... sappiamoci elevare al di sopra di tutte le
        nostre avversità... Tornato in Italia nel '45, Wongher fu eletto sindaco di Porto
        Santo Stefano nel '46 e confermato nella carica nel '51, poi, nel '58, fece parte della
        lista repubblicana - radicale per la Camera dei deputati, insieme a Pacciardi, a Guido
        Calogero e a Luigi Delfini.
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