Testataantifasc.gif (15270 byte)

www.storiaXXIsecolo.it 

antifascismo

home

   

      

Biografia

pallanimred.gif (323 byte) Fausto Gullo

Fausto Gullo nacque a Catanzaro il 16 giugno 1887, da Luigi e Clotilde Ranieri.  Entrato molto giovane nel PSI, nel 1907 divenne consigliere comunale di Spezzano Piccolo (Cosenza). Conseguita la laurea in giurisprudenza a Napoli, esercitò la professione di avvocato a Cosenza, risolvendo la delicata situazione familiare dei genitori, che si erano ridotti quasi sul lastrico per pagargli gli studi. Alla vigilia della Grande Guerra, nell’estate del 1914, Fausto Gullo veniva eletto consigliere provinciale per il mandamento di Spezzano Grande; i principi da lui apertamente professati erano quelli dell’abolizione della proprietà privata, della religione e delle attuali istituzioni. Nel dopoguerra, sostenne la Frazione Comunista Astensionista, guidata da Amedeo Bordiga, che aveva conosciuto quando frequentava l’Università di Napoli. Nel 1921 aderì al PCd’I. Il successivo periodo fascista e il concomitante sviluppo dell’opposizione al regime, prima e durante la clandestinità, costituisce un altro momento importante in cui si conferma il ruolo di primo piano assunto da Gullo nell’ambito dei quadri dirigenti del Partito comunista. Nel 1924 fu eletto deputato. Con la Federazione di Cosenza, si schierò contro il progressivo affermarsi della linea di centro, rappresentata da Antonio Gramsci. A partire dal 1925, allentò i suoi rapporti con la Sinistra comunista, fino a romperli del tutto. Deciso avversario del corporativismo fascista, nel 1929 fu arrestato perché accusato di aver provocato "un certo risveglio del sovversivismo" e fu condannato dal Tribunale Speciale a tre anni di confino. Negli anni Trenta, fu esule in Unione Sovietica, dove continuò la sua attività in favore del PCI. Ritornato in Italia dopo la caduta del fascismo, nell’aprile del 44 viene nominato ministro dell’Agricoltura nel secondo gabinetto Badoglio. Tra l’estate del ’44 e la primavera del ’45, Gullo emanò i decreti che costituivano solo una legislazione agraria preriformatrice (Concessioni ai contadini delle terre incolte, DLL 19 ottobre 1944).  L’obiettivo di fondo perseguito dai decreti Gullo era quello di colmare lo storico iato tra Stato e masse rurali attraverso la loro attiva e diretta partecipazione.  Ogni suo intervento, ogni suo scritto stanno a sottolineare il rapporto tra lo Stato e il Mezzogiorno, il cui sviluppo storico sta alla base dell’arretratezza di regioni come la Calabria.  Dal suo bisogno di ridefinire il rapporto con il Mezzogiorno, Gullo scrisse alcuni saggi in cui analizza l’esigenza di una redifinizione della questione meridionale rispetto alla nuova "politica delle riforme".  Il 12 luglio del 1946, Gullo è sostituito all’Agricoltura dal democristiano Antonio Segni e viene nominato Ministro alla Giustizia.  Nel 1972 si ritirò dalla carriera parlamentare. Il legame di solidarietà che ha connotato la sua azione politica ha fatto sì che, anche dopo la sua morte, avvenuta il 3 settembre 1974 a Cosenza, viene ricordato come il "ministro dei contadini".

 

info.gif (232 byte) Vita e opere di Fausto Gullo (sito Regione Calabria)

antifascismo
ricerca
anpi
scrivici
home

 

.