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LIBRI: ESCE "GLI EBREI SOTTO LA PERSECUZIONE IN ITALIA"

PALERMO (ITALPRESS) - La persecuzione degli ebrei in Italia, dalle
leggi razziali del 1938 al ritorno dei pochi sopravvissuti dai
campi di sterminio tra il 1945 e il 1946, raccontata per la prima
volta attraverso la viva voce delle vittime, e 'registrata' giorno
per giorno in centinaia di lettere e diari per lo piu' inediti
dell'epoca. "Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia" e' il
libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri, presentato oggi a
Palermo.
Si tratta di un'ampia scelta di testimonianze coeve frutto di un
accurato lavoro su documenti poco esplorati: il libro propone la
cronaca della persecuzione cosí come fu registrata giorno dopo
giorno dagli stessi ebrei, cioe' coloro che subirono le leggi
razziali, gli arresti, le deportazioni e spesso pagarono con la
vita. I brani sono stati suddivisi tematicamente e
cronologicamente per consentire di ripercorrere l'intera storia
della persecuzione antiebraica in Italia tra il 1938 e il 1945,
dalla campagna di propaganda antisemita all'emanazione delle leggi
razziali, dall'internamento sotto il fascismo alle razzie e agli
arresti sotto la Repubblica sociale italiana, dalla fuga in
clandestinita' al concentramento nei campi italiani, dalla
deportazione nei campi di sterminio al ritorno dei sopravvissuti.

Un affresco storico che assume un significato particolare anche
perche' costituito di parole scritte dalle vittime di una
persecuzione e di un crimine che il nazifascismo voleva mettere a
tacere ed annientare, e che invece sono arrivate fino a noi,
lasciandoci traccia tangibile, prova storica inconfutabile e
memoria indelebile di cio' che e' stato.
"In questo libro - ha spiegato Avagliano - sono raccolte le
lettere e brani tratti dai diari di circa 150 autori. Si tratta di
materiale raccolto negli istituti storici, nelle comunita'
ebraiche, ma anche attraverso privati, cioe' i pochi sopravvissuti
dei campi di sterminio e i familiari delle vittime e dei
perseguitati nei sette anni che vanno dal 1938 al 1945. La novita'
- ha aggiunto - e' che per la prima volta si guarda a quel
periodo attraverso le parole delle vittime e non dei persecutori.
E' come entrare nella camera segreta dei pensieri degli ebrei di
quegli anni e vedere le loro paure, speranze e terrore di fronte
all'incancrenirsi della situazione. Tra i vari scritti e' presente
anche il diario del palermitano Antonino Biganti, che trovandosi a
Roma, racconta della retata del 16 ottobre 1943 in cui furono
presi 1022 ebrei e solo 17 di loro tornarono a casa".

Insomma "e' un tentativo di ritornare ai documenti e di dimostrare
che quello del 'fascismo buono' e' soltanto un mito. Ci sono
responsabilita' nazionali che fatichiamo ad assumerci. Per questo
io vorrei proporre una nuova data della memoria, il 17 novembre,
data in cui furono emanate le leggi razziali, sulla scia della
'giornata nazionale della vergogna' francese del 16 luglio.
Ricordare - ha concluso Avagliano - serve ad evitare che, cio' che
e' stato, riaccada: oggi in Italia ci sono circa 1200 siti
antisemiti censiti dalla polizia postale e questo significa che il
rischio razziale c'e' ancora".
Avagliano, giornalista professionista e studioso di Storia
contemporanea, e' membro dell'Istituto Romano per la Storia
d'Italia dal Fascismo alla Resistenza e della Sissco e dirige il
Centro Studi della Resistenza dell'Anpi di Roma-Lazio.
Marco Palmieri, giornalista pubblicista e studioso di Storia
contemporanea, ha lavorato per diverse testate; e' membro del
Centro Studi della Resistenza dell'Anpi di Roma-Lazio e ha
pubblicato numerosi articoli e saggi sulla deportazione,
l'internamento e le vicende militari italiane nella Seconda guerra
mondiale.
(abr)

ITALPRESS, 4 aprile 2011



 

 

 

 

 

 

 

 

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