Testataportale.gif (16316 byte)

LIBRI: LETTERE E DIARI PER RACCONTARE LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA =
IL VOLUME DI AVAGLIANO E PALMIERI PRESENTATO OGGI A PALERMO

Palermo, 4 apr. - (Adnkronos) - La persecuzione degli ebrei in
Italia, dalle leggi razziali del 1938 al ritorno dei pochi
sopravvissuti dai campi di sterminio tra il 1945 e il 1946, raccontata
attraverso la voce delle vittime, ''registrata'' giorno per giorno in
centinaia di lettere e diari per lo piu' inediti dell'epoca. La
'bufera' razziale in Italia e' raccontata nell libro di Mario
Avagliano e Marco Palmieri, pubblicato da Einaudi col titolo ''Gli
ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945''. Il
volume e' stato presentato oggi alle 16, nella Sala convegni del Cral
Banco di Sicilia, a Palermo, da Lino Buscemi, dalla storica Lucia
Vincenti e da Rita Bacchi, presidente dell'Ulite.

Il libro raccoglie anche molti diari e lettere scritti dagli
ebrei italiani e stranieri reclusi dal regime fascista in numerose
localita' di confino e nei campi d'internamento dell'Italia
Meridionale, in particolare nei due piu' grandi, allestiti a Campagna
in provincia di Salerno e a Ferramonti in Calabria. Gli autori delle
lettere e dei diari sono sia personaggi noti, come Umberto Saba, Gino
Luzzatto, Leone Ginzburg, Vittorio Foa, Emanuele Artom, Emilio Sereni,
Leone Ginzburg e Primo Levi, sia 'persone comuni' uomini, donne e
bambini di tutta Italia e di ogni ceto sociale.

La raccolta e' frutto di un'accurata ricerca durata anni negli
archivi pubblici, privati e di famiglia in Italia e all'estero. Le
lettere sono state trovate in centinaia di archivi privati e di
famiglia e sono state consultate anche importanti collezioni, come
quella napoletana di Gianfranco Moscati, donata all'Imperial War
Museum di Londra. Ne viene fuori un libro che, come osservano i due
autori nell'introduzione, e' ''un affresco storico che assume un
significato particolare anche perche' costituito di parole scritte
dalle vittime di una persecuzione e di un crimine che il nazifascismo
voleva mettere a tacere ed annientare, e che invece sono arrivate fino
a noi, lasciandoci traccia tangibile, prova storica inconfutabile e
memoria indelebile di cio' che e' stato''.

(Loc/Zn/Adnkronos)
04-APR-11 21:31

NNNN
 

 

 

 

 

 

 

 

home         ricerca        

anpi

        

dibattito

        scrivici