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Le nuove armi

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La guerra che insanguinò il mondo per quattro lunghi anni, rappresentò, fin dalle prime battute, la svolta per quello che, fino al 1914, era considerato il tradizionale modo di combattere, tramutandosi, ben presto, nel primo conflitto dell’era contemporanea.

Le sgargianti divise ottocentesche lasciarono il posto a tute mimetiche, i pittoreschi cappelli utilizzati fino ad allora, furono sostituiti da elmetti d’acciaio, sempre più necessari per ripararsi dal fuoco nemico; proprio per questo motivo l’esercito tedesco, nel 1916, fu costretto a pensionare il mitico "pickelhaube", l’elmo col chiodo di stampo prussiano, ormai antiquato ed assolutamente inadeguato alle esigenze dei combattimenti al fronte.

Fecero la loro comparsa mitragliatrici, cannoni a lungo calibro, gas asfissianti, lanciafiamme, carri armati ed aerei da combattimento.

L’impossibilità reciproca, per gli opposti schieramenti, di fronteggiare tali, devastanti, nuovi armamenti, stabilizzò, dopo le prime offensive, il fronte, determinando l’origine della tremenda e terrificante guerra di posizione.

Per tutta la durata del conflitto i soldati dell’Intesa e degli Imperi centrali, si trovarono gli uni di fronte agli altri, seppelliti, tra atroci sofferenze, nelle trincee, immersi nel fango e devastati dal freddo, dall’umidità, dalle malattie e dal fuoco delle mitragliatrici.

Sul fronte italiano addirittura, gli scontri ad alta quota, furono combattuti in condizioni climatiche disumane, ai limiti della sopportazione, talmente assurde da destare, tutt’oggi, stupore.

Tra le opposte trincee, distanti a volte, poche decine di metri, ove i soldati si consumavano nell’attesa dello scontro, si estendeva, protetta da filo spinato, reticolati e campi minati, in una sorta di inferno dantesco, la terra di nessuno, i cui assurdi assalti frontali, volti alla conquista delle posizioni avversarie, furono la causa che diede origine alle spaventose carneficine di cui si macchiò il conflitto; al comando degli ufficiali, centinaia di giovani ragazzi venivano lanciati allo scoperto e mandati al massacro, come carne da macello, contro le postazioni nemiche, finendo, inevitabilmente falciati dal fuoco delle mitragliatrici; la conquista di pochi metri di terreno veniva, dunque, pagata con paurose perdite e con bagni di sangue assolutamente folli.

Il 22 aprile 1915, i tedeschi, a Ypres, fecero per la prima volta uso di gas asfissianti al cloro, che provocarono il terrore tra le truppe nemiche, i cui uomini morirono accecati e soffocati, con i polmoni e gli occhi bruciati, tra indicibili sofferenze.

Il primo rimedio agli attacchi chimici fu costituito da fazzoletti bagnati con acqua e urina, mentre, successivamente, sarebbero state sperimentate le prime maschere anti-gas.

Nel corso della guerra i gas al cloro sarebbero stati poi sostituiti da un tipo di gas più evoluto, sparato da proiettili, denominato "iprite", in onore del primo attacco di Ypres.

Fu però la battaglia delle Somme ad introdurre il più grosso elemento innovativo, nelle tattiche di strategia militare: il 15 settembre 1916, gli inglesi lanciarono l’attacco alle linee tedesche, accompagnati da carri armati, modello Mark I e, come avvenne ad Ypres, per gli alleati, in occasione dell’utilizzo dei gas, anche la nuova arma seminò il panico tra le forze del kaiser.

Si trattava ancora di scatoloni lenti ed impacciati e soprattutto mal impiegati in quanto vennero utilizzati soltanto in appoggio alla fanteria e non per aprire un varco tra le difese avversarie, cui far seguire le forze di terra, secondo quella tattica che, nel secondo conflitto, in attuazione della guerra lampo, avrebbe portato la Wehrmacht a dilagare nell’Europa occidentale.

La "grande guerra "fece 10 milioni di morti: doveva essere un conflitto breve e di facile soluzione; si tramutò in una folle ed inaudita mattanza, in un incubo dal quale l’Europa si svegliò, distrutta, solo nel 1918, al termine di quattro luttuosi anni che videro consumarsi il dramma di una guerra, resa drammatica dallo spietato progresso tecnologico in campo militare e combattuta in condizioni indescrivibili, identificabili nell’immagine delle trincea, simbolo di orrore e sofferenza.

 

L’AVIAZIONE

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A solo 11 anni di distanza dal volo dei fratelli Wright, l’aereo, già impiegato dall’esercito italiano nel corso della campagna di Libia, divenne un nuovo strumento bellico, destinato a stravolgere le tradizionali tattiche di combattimento. Come accadde per il carro armato, anche l’aviazione fu, nelle prime fasi del conflitto, mal impiegata, con compiti prettamente ricognitivi, volti a localizzare e studiare le linee avversarie. Col passare del tempo però, si cominciarono a comprendere le potenzialità degli aerei, specie quando venne montata, all’interno degli stessi, la mitragliatrice, il cui impiego trovò sempre migliore applicazione. Nacquero, in questa maniera, i primi caccia della storia, apparecchi che sparavano attraverso l’elica e che diedero il via a duelli straordinari tra i cosiddetti "cavalieri del cielo" come l’italiano Francesco Baracca e il tedesco Manfred von Richthofen, più noto col celebre nome di "barone rosso". Accanto ai caccia, fecero la loro comparsa, i primi, sia pure rudimentali, bombardieri, che, sia pure complessivamente poco impiegati in operazioni contro le grandi città, consentirono comunque ai tedeschi, nel 1917, di sostituire i dirigibili Zeppelin, in un attacco aereo contro Londra, quasi un macabro e sinistro preludio di quanto sarebbe accaduto, poco più di 20 anni dopo, durante la battaglia d’Inghilterra.

 

per approfondire:

trangolino.gif (131 byte) Piccoli Titani di Simone Pelizza. La prima battaglia di carri armati della storia durante la Prima Guerra Mondiale. Il primo scontro tra mezzi corazzati avvenuto sul fronte occidentale in prossimità di Villers Bretonneux tra unità britanniche e tedesche. Le armi, la progettazione e le curiosità dell'invenzione di quest'arma moderna (World Conflicts Documents Project)

trangolino.gif (131 byte) Quei Temerari sulle Macchine Volanti di Raul Larroque. I primi passi delle aviazioni militari mondiali (World Conflicts Documents Project)

 

 

 

 

 

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