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         | L'invasione della Francia Con lavvio delle ostilità, liniziativa militare fu
        presa dal reich di Guglielmo II, che poteva contare su un esercito di straordinaria
        potenza, ma a cui facevano da contraltare le malandate armate asburgiche, alle prese con
        le sempre più profonde divisioni multietniche.  Al fine di evitare di combattere su due differenti fronti, la Germania
        tentò di liquidare rapidamente la Francia, prima che la Russia potesse completare la sua
        complessa e macchinosa opera di mobilitazione: si decise di dare attuazione al "piano
        Schlieffen" (dal nome del suo ideatore conte Alfred von Schlieffen), pronto
        già dal 1905 e che prevedeva, in soli 42 giorni, tramite una manovra a tenaglia dalla
        parte del mare, attraverso il Belgio, linvasione della Francia e la conquista di
        Parigi, al fine di trasferire poi le operazioni sul fronte orientale, con un attacco
        massiccio, in forze, contro le truppe zariste. Le armate tedesche, al comando di von Molke, nipote del celebre
        comandante che sconfisse la Francia e lAustria nel 1870 e nel 1866, in attuazione
        della strategia prevista, invasero il Belgio ma, laccanita resistenza offerta dalle
        truppe del re Alberto I, mandò a monte lattuazione del piano Schlieffen, che
        dovette essere modificato, in quanto il tempo perso e la contestuale mobilitazione russa,
        costrinse gli Imperi Centrali ad inviare numerose divisioni in oriente, per arginare la
        pressione delle truppe dello zar e a combattere, di conseguenza, su due fronti. Per giunta, la violazione della neutralità belga costò cara al reich
        di Guglielmo II in quanto lInghilterra decise di intervenire nel conflitto a fianco
        della Russia e della Francia, in quella che dora in poi sarebbe stata denominata
        Intesa, in contrapposizione agli Imperi Centrali dAustria e Germania. Il piano Schlieffen venne, dunque, modificato e si decise di puntare
        direttamente su Parigi, attraverso un avanzata rivelatasi, nei fatti, talmente
        incontenibile da portare i tedeschi, nellagosto 1914 a soli quaranta chilometri
        dalla capitale, ormai sullorlo della capitolazione; quando tutto sembrava ormai
        perduto, i francesi, guidati dal generale Joffre organizzarono però una disperata
        controffensiva sulla Marna che riuscì nellimpresa di fermare un nemico costretto,
        obbligatoriamente, ad attestarsi sulle posizioni conquistate; fu linizio
        dellestenuante e tremenda guerra di posizione, fatta di trincee, reticolati, filo
        spinato, tra le indicibili sofferenze dei soldati, costretti a combattere in condizioni ai
        limiti della sopportazione, tra fango, pioggia, malattie, freddo e fuoco nemico. Lungo una linea di centinaia di chilometri,che andava dal mare del nord
        alla Svizzera, per quattro lunghi anni, gli opposti schieramenti si affrontarono,
        staticamente, in posizione di equilibrio, senza che nessuno riuscisse ad avere la meglio
        sullaltro. Soltanto lintervento degli Stati Uniti riuscirà, nel 1918,
        grazie allinfinito serbatoio di uomini, mezzi e materie prime, cui gli americani
        potevano attingere, a risolvere la situazione, consentendo agli alleati un trionfo pagato
        a caro prezzo. |