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Il Pentapartito
(agosto 1979 - aprile 1992)
Sul finire degli anni Settanta e nei primi anni Ottanta, dopo la
parentesi della solidarietà nazionale che aveva consentito al PCI di uscire
momentaneamente dallisolamento, è il PSI a riprende liniziativa. Rispetto al
passato, però, è un PSI largamente rinnovato, retto da una classe dirigente giovane,
dinamica e ambiziosa che ha il suo leader in Bettino Craxi.
La formula del Pentapartito è incentrata sullalleanza tra DC e
PSI, basata però sul reciproco sospetto e su di una forte conflittualità interna. Ma,
considerato che la principale forza di opposizione, il PCI, è nuovamente in crisi ed
isolato sulla sinistra dello schieramento, è di fatto lunica soluzione al momento
possibile nello scenario politico italiano.
Questa formula di governo si basa su regole che rappresentano
unassoluta novità, e cioè: una presenza al governo assolutamente paritetica fra
democristiani e rappresentanti dei quattro partiti minori alleati (Psi, Psdi, Pli e Pri) e
alternanza dei leader di tutti i partiti di maggioranza alla Presidenza del Consiglio. Il
primo capo del governo non democristiano è Giovanni Spadolini. Il suo, è anche il primo
esecutivo cui partecipano tutti i partiti della coalizione, dopo i governi di attesa
affidati a Cossiga (due, di cui il secondo caduto ad opera dei franchi tiratori) e a
Forlani (travolto dallo scandalo della P2).
In occasione del voto di fiducia a Spadolini, emerge tutta la
conflittualità interna alla coalizione di maggioranza tra i due principali pilastri, la
Dc e il Psi. Il Psi, infatti, è costretto a votare la fiducia al governo Spadolini solo
per evitare che esso possa nascere grazie allastensione dei comunisti, interessati
ad evitare le elezioni anticipate. Proprio le elezioni anticipate sono il principale nodo
del contendere: il PCI non le vuole perché sta perdendo voti; il PSI, per la ragione
inversa, invece le desidera fortemente, per sfruttare il momento favorevole e rafforzare
la propria posizione nei confronti sia dei comunisti che dei democristiani.
Lappuntamento con le urne è dunque rimandato al giugno del 1983.
I risultati elettorali sentenziano un netto ridimensionamento del primato politico
democristiano (in calo di circa sei punti percentuali); il PCI, invece, perde pochissimo
mentre il Psi guadagna. Ma più che in termini elettorali, il forte guadagno del Psi sta
nel ruolo politico che lo scenario ridisegnato dalle elezioni gli conferisce: DC e PCI
sono in una situazione di sostanziale equilibrio, separati solo da circa 2 punti
percentuali; i socialisti dunque possono fare da arbitro e ottenere tutti i vantaggi
possibili da questa situazione (cioè la Presidenza del Consiglio) poiché nessuna
alternativa di governo è praticabile senza il loro consenso.
Il pentapartito domina la scena politica italiana fino al 1992, cioè
fino allanno della crisi e del disfacimento del sistema dei partiti, la cosiddetta
"prima repubblica". Uno dopo laltro, passando anche per uno
scioglimento anticipato delle Camere (nel 1987), si susseguono sette governi, che avranno
tutti vita estremamente breve. Negli anni Ottanta, intanto, prende il via un dibattito,
che andrà facendosi via via più intenso, sulla necessità di riformare
lordinamento istituzionale disegnato nella Costituzione del 1998.
CRONOLOGIA
20 marzo 1979 - 31 marzo 1979. Governo Andreotti (V) (DC, PRI,
PSDI).
3-4 giugno 1979. Elezioni Camera dei Deputati (DC 38,3% - PCI 30,4%
- PSI 9,8% - MSI 5,3% - PSDI 3,8% - PR 3,5% - PRI 3,0% - PLI 1,9% - ALTRI 4%).
Elezioni Senato della Repub. (DC 38,3% - PCI 31,5% - PSI 10,4% - MSI
5,7% - PSDI 4,2% - PRI 3,4% - PLI 2,2% - PR 1,3% - ALTRI 3,0%).
4 agosto 1979 - 19 marzo 1980. Governo Cossiga (I)
(DC, PLI, PSDI).
4 aprile 1980 - 27 settembre 1980. Governo Cossiga (II) (DC, PSI,
PRI).
18 ottobre 1980 - 26 maggio 1981. Governo Forlani (DC, PSI, PSDI,
PRI).
17 maggio 1981. Si vota su quattro
referendum: su aborto, legge Cossiga, porto d'armi, ergastolo. I No prevalgono di
larga misura (88,4% contro la completa depenalizzazione dell'aborto; 85% contro
l'abrogazione delle norme speciali di polizia; 85,2% contro l'abolizione del porto d'armi;
77,4% contro l'abrogazione dell'ergastolo).
28 giugno 1981 - 6 agosto 1982. Governo Spadolini (I) (DC, PSI,
PSDI, PRI, PLI).
23 agosto 1982 - 13 novembre 1982. Governo Spadolini (II) (DC, PSI,
PSDI, PRI, PLI).
1 dicembre 1982 - 29 aprile 1983. Governo Fanfani (V) (DC, PSI,
PSDI, PLI).
26-27 giugno 1983. Elezioni Camera dei Deputati (DC 32,9% - PCI
29,9% - PSI 11,4% - MSI 6,8% - PRI 5,1% - PSDI 4,1% - PLI 2,9% - PR 2,2% - DP 1,5% -
ALTRI 3,2%).
Elezioni Senato della Repub. (DC 32,4% - PCI 30,8% - PSI 11,4% - MSI
7,3% - PRI 4,7% - PSDI 3,8% - PLI 2,7% - PR 1,8% - ALTRI 5,1%).
4 agosto 1983 - 7 giugno 1986. Governo Craxi (I) (DC, PSI, PRI,
PSDI, PLI).
1 agosto 1986 - 3 marzo 1987. Governo Craxi (II) (DC, PSI, PRI,
PSDI, PLI).
17 aprile 1987 - 28 aprile 1987. Governo Fanfani (VI) (DC).
14 giugno 1987. Elezioni Camera dei Deputati (DC 34,3% - PCI 26,6%
- PSI 14,3% - MSI 5,9% - PRI 3,7% - PSDI 3% - PR 2,6% - PLI 2,1% - DP 1,7% - Liga Veneta
0,8% - Lega Lombarda 0,5% - ALTRI 2,0%).
Elezioni Senato della Repub. (DC 33,6% - PCI 28,3% - PSI 10,9% - MSI
6,5% - PRI 3,9% - PSDI 2,4% - PLI 2,2% - PR 1,8% - ALTRI 10,5%).
27 giugno 1987 - 11 marzo 1988. Governo Goria (DC, PSI, PRI, PSDI,
PLI).
8-9 novembre 1987. Si vota su cinque
referendum: per la responsabilità civile dei giudici, per l'abolizione della Commissione
Inquirente, contro le centrali nucleari. Vincono i "Sì", secondo la richiesta
dei promotori. Responsabilità civile dei giudici: "sì", 80,2%; "no",
19,8%. Commissione Inquirente: "sì", 85%; "no", 15%. Sul nucleare,
localizzazioni centrali: "sì", 80,6%; "no", 19,4%. Sul nucleare,
abolizione dei contributi agli enti locali: "sì", 79,7%; "no", 20,3%.
Centrali all'estero: "sì", 71,9%; "no", 28,1%.
13 aprile 1988 - 19 maggio 1989. Governo De Mita (DC, PSI, PRI,
PSDI, PLI).
22 luglio 1989 - 29 marzo 1991. Governo Andreotti (VI) (DC, PSI,
PRI, PSDI, PLI).
13 aprile 1991 - 24 aprile 1992. Governo Andreotti (VII) (DC, PSI,
PSDI, PLI).
giugno 1992. Elezioni Camera dei Deputati (DC 29,7% - PDS
16,1% - PSI 13,6% - LEGA LOMBARDA 8,7% - RC 5,6% - MSI 5,4% - PRI 4,4% - PLI 2,8% - PSDI
2,7% - LA RETE 1,9% - Lista Pannella 1,2% - ALTRI 5,1%).
Elezioni Senato della Repub. (DC 27,2% - PDS 17,1% - PSI 13,6% - LEGA
LOMBARDA 8,2% - RC 6,5% - MSI 6,5% - PRI 4,7% - PLI 3,1% - PSDI 2,6% - ALTRI 10,5%).
per saperne di più:
I 20 anni di Craxi
Le
elezioni dal 1976 al 1996 (polix.it) |