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Il Movimento Sociale Italiano (1947-1995)

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Il Movimento Sociale Italiano si costituì nel 1947, per raccogliere le forze fasciste disperse dopo la Liberazione e provvisoriamente confluite nel partito dell'Uomo Qualunque, creato da Guglielmo Giannini per contrastare l'egemonia dei partiti del CLN. Nelle elezioni del 1948, ottenne il 2% dei voti, e nel 1953 il 5,8%, con un largo consenso presso l'elettorato meridionale.

Nel 1954, sotto la guida di Arturo Michelini, il MSI iniziò a spostarsi su posizioni più moderate (accettazione del sistema parlamentare, appoggio all'europeismo e all'Alleanza Atlantica), e nel 1960 cercò di inserirsi nella maggioranza parlamentare, appoggiando il governo monocolore presieduto da Fernando Tambroni.

Dopo la caduta di tale ministero in seguito ad agitazioni popolari, il MSI venne progressivamente emarginato dalla scena politica.

 

2- Giorgio Almirante alla Segreteria dell’MSI.

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L'avvento del centro-sinistra nel 1962 provocò il rafforzamento, all'interno del partito, della corrente intransigente capeggiata da Giorgio Almirante. Alla fine degli anni Sessanta, il partito sembrava destinato ad un lento e inesorabile declino, ma nel clima turbolento del 1968 e con il nuovo segretario, Giorgio Almirante, succeduto a Michelini, riaffiorarono le possibilità di ripresa. Cercando di farsi portavoce di un movimento alternativo al sistema, capace di attrarre la protesta contro la violenza ed il disordine del '68, l'MSI riuscì ad assorbire ciò che rimaneva del Partito di Unità Monarchica (PDIUM).

Con le elezioni del 1972, presentandosi sotto l'etichetta di «MSI Destra Nazionale», ottenne l'8,7% dei voti, facendo appello alla cosiddetta «maggioranza silenziosa».

Tra il 1975 ed il 1979, si verificò un progressivo ridimensionamento dei consensi elettorali.

Nel 1977, avveniva la rottura dell'unità interna, con l'uscita dal partito dell'ala moderata, che dava vita al gruppo di Democrazia Nazionale, dissoltosi successivamente. Nel 1978, il segretario Almirante, in vista delle elezioni europee, promuoveva l'Eurodestra, collegandosi con il movimento spagnolo Forza Nuova e con la destra francese.

 

3- Le innovazioni politiche di Fini e la creazione di Alleanza Nazionale.

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a- Gianfranco Fini alla guida dell’MSI.

Dopo il successo ottenuto nelle politiche dell'83 (6,8%), l'MSI subiva un nuovo calo nel 1987, ottenendo il 5,9% dei voti. Verso la fine dello stesso anno, Almirante affiancava a sé alla segreteria del partito Gianfranco Fini, a lungo segretario della federazione giovanile. Alla morte del capo carismatico, nel 1988, Fini si trovava a guidare da solo il MSI improvvisamente orfano del suo carismatico capo (nello stesso anno scompariva tra l'altro anche il presidente Pino Romualdi).

b- L’insuccesso di Rauti ed il ritorno di Fini.

Nel 1989 Fini doveva cedere la segreteria a Pino Rauti leader dell'ala definita "di sinistra" del partito. Rauti, eletto con il compito di rilanciare il MSI dopo l'emmorragia di voti seguita alla scomparsa di Almirante, non riusciva tuttavia a realizzare il suo originale programma mirato all'unione delle opposizioni. Dopo il disastroso esito delle elezioni regionali siciliane del giugno 1991, Rauti era costretto a dimettersi, lasciando spazio al ritorno di Gianfranco Fini alla segreteria nazionale. Questi riusciva ad ottenere un risultato sostanzialmente positivo alle elezioni politiche del 1992 grazie ad un'accesa campagna contro la corruzione e il malfunzionamento della cosa pubblica.

Forte di questo nuovo consenso, Fini iniziava un paziente lavoro di alleanze che sfociava, nei primi mesi del 1994 nella costituzione di una coalizione di centro-destra con la neonata Forza Italia. All'interno del partito inoltre, Fini lavorava per realizzare un processo di trasformazione del Movimento Sociale in una nuova formazione politica, d'impostazione più moderata, il cui scopo dichiarato era quello di arginare il potere delle forze di sinistra.

Nel gennaio del 1994 pertanto si teneva la prima Assemblea Costituente di Alleanza Nazionale, la nuova formazione che nel 1995 prendeva ufficialmente il posto del Movimento Sociale all'interno dello scenario politico italiano.

 

4- Alleanza Nazionale (AN).

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Presentatosi alle elezioni politiche del 1994, insieme a Forza Italia, Centro Cristiano Democratico e Lega Nord, il Movimento Sociale-Alleanza Nazionale ottenne il 13,5% dei voti ed entrò a far parte del governo per la prima volta nella storia dell'Italia repubblicana. Alla fine di gennaio 1995 il XVII Congresso del Movimento Sociale sanciva ufficialmente la nascita di Alleanza Nazionale, il cui simbolo è la storica fiamma del vecchio Movimento, sebbene di dimensioni ridotte. Ne scaturiva la scissione dei neofascisti di Rauti, che fondavano il Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore.

 

(notizie tratte in parte dal sito pericles.it)

 

 

 





 

   

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