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Preludio alla guerra

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In barba agli accordi di Versailles, che privavano la Germania, dell’aviazione, della flotta, dell’artiglieria e che riducevano l’esercito a soli 100.000 effettivi, i vertici nazisti diedero il via ad un possente piano di riarmo, che contribuì alla creazione di un esercito spaventosamente potente, forte di armamenti di prim’ordine e di un’aviazione, la Lutwaffe, all’avanguardia.

L’intenzione del fuhrer era quella di imporre la superiorità razziale ariana tramite un’azione militare destinata a soggiogare le altre nazioni e gli altri popoli.

Per far questo fu varato un piano economico quadriennale, volto a fare, della Wehrmacht, un esercito moderno ed evoluto, pronto e predisposto alla guerra prima che le altre nazioni potessero essere in grado di arginare gli ambizioni piani egemonici del III reich; la responsabilità del riarmo fu affidata ad Hermann Goring, che fu in grado di contare su risorse economiche sterminate e su una forza lavoro senza precedenti.

A poco a poco, Hitler cominciò a mettere in pratica i suoi propositi espansionistici, a partire dal 7 marzo 1936, quando la Renania venne rioccupata militarmente, senza reazione da parte delle potenze occidentali e con la solidarietà di Mussolini, che si era legato alla Germania nazista dopo la campagna d’Etiopia, quando il governo tedesco appoggiò l’Italia regia, contro il boicottaggio economico stabilito, nei suoi confronti, dalla Società delle Nazioni, per l’ invasione dello stato sovrano dell’Abissinia.

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Hitler e Franco

L’avvicinamento tra i due regimi sfociò in un vero e proprio trattato di alleanza tra Italia fascista e Germania nazista, in quello che fu denominato "asse Roma-Berlino" e che ebbe modo di operare immediatamente nella guerra civile spagnola, in appoggio alle forze nazionaliste di Francisco Franco; l’evento fornì ad Hitler l’occasione di collaudare le sue forze armate, in funzione di una guerra sempre più imminente; gli Stuka tedeschi divennero dunque, tragicamente, i protagonisti ed i signori assoluti dei cieli spagnoli, seminando il panico con devastanti bombardamenti, preceduti dall’ agghiacciante suono della sirena che tali aerei azionavano durante la loro picchiata, proprio al fine di terrorizzare gli inermi civili.

L’esuberante politica estera di Hitler proseguì con l’ "anschluss", l’ annessione, il 13 marzo 1938, tra il tripudio della gente, dell’Austria, ma ciò non fu sufficiente per placare i propositi espansionistici del III reich: con la scusa del problema della tutela delle minoranze tedesche, venne infatti reclamata la regione dei Sudeti, che si trovava sotto la sovranità Cecoslovacca; ne seguì una violenta attività propagandista, che portò il mondo sull'orlo di una guerra evitata solo grazie alla mediazione di Mussolini, promotore e sostenitore di un accordo, quello di Monaco del 29-30 settembre 1938, nel quale, pur di evitare di ripiombare nell’incubo, si decise di accontentare di nuovo Hitler, che ottenne i Sudeti, impegnandosi a non avanzare altra pretesa; ma la parola del fuhrer restò carta straccia e ben presto, le truppe tedesche invasero ed annientarono, con la creazione del protettorato di Boemia e Moravia, una Cecoslovacchia privata, con la perdita dei Sudeti, delle proprie fortificazioni di confine e delle proprie difese naturali.

I fragili equilibri e la speranza di mantenere la pace furono però, definitivamente vanificati dall’ulteriore progetto di Hitler, quello di impossessarsi del cosiddetto "corridoio di Danzica" che separava la Prussia orientale dal resto della nazione e che era stato concesso alla Polonia, nel 1919, con il trattato di Versailles, per consentirle di avere uno sbocco sul mare.

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Hitler "sposa" Stalin

Il 23 agosto 1939 il mondo fu scosso dalla notizia dalla stipula, tra Germania e Unione Sovietica, del patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop, chiaro preludio dell’imminente invasione della Polonia e della sua futura spartizione tra le due grandi potenze; il 1 settembre 1939, la Wehrmacht oltrepassò il confine orientale scatenando il dramma del secondo conflitto mondiale, che avrebbe dovuto portare, nei propositi del fuhrer, al trionfo del III reich ed alla nascita di una grande Germania, volta ad esaltare la superiorità della razza eletta, secondo i dettami codificati, già 16 anni prima, nelle pagine del "Mein Kampf".

 

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