part.gif (12146 byte) Testata.gif (8044 byte)

resistenza 

home

Dibattito

Resistenza e revisionismo

"Risposta a Galli della Loggia. Io, la Patria
e i doveri di testimone"

di Carlo Azeglio Ciampi
 

Chiarissimo Professore, non sono uno storico, non intendo sostituirmi agli storici. Ho vissuto, come giovane ufficiale di complemento, le drammatiche
vicende del 1943: sono quindi, e so di essere, soltanto un
testimone. Ho vissuto il collasso dello Stato; ho vissuto lo smarrimento
dell’assenza di “ordini” in un momento, credo, il più tragico nella
storia della nostra Italia. Come tanti altri nelle mie condizioni,
trovammo nelle nostre coscienze l’orientamento: in quelle coscienze
vibrava profondo il senso della Patria.
Questo intendo dire con la mia testimonianza di cittadino. La mia
successiva esperienza al servizio dello Stato per oltre cinquant’anni
non mi consente di condividere l’opinione che, per tutto quel
periodo, pur così travagliato, l’Italia sia stata “una democrazia
senza Patria”. 
Come Presidente della Repubblica Italiana, sin dal primo giorno del
mandato, ho ritenuto di dover esprimere con immediatezza il mio
animo.  Ho avvertito come spontanea risposta degli italiani un forte
desiderio di riconoscersi nell’affermazione di valori condivisi. Di qui il
consenso e la partecipazione a ogni iniziativa che attesti
pubblicamente quei valori, senza retorica ma con puntuali richiami a
istituzioni, fatti, episodi. 
Amo la lettura dei libri di storia. Ho grande rispetto per il lavoro,
documentario e interpretativo, degli storici. So quanto siano
essenziali, nell’uno e nell’altro aspetto, l’autonomia di ricerca e di
giudizio, la ripulsa di ogni condizionamento. Sono valori che fanno
parte costitutiva dell’etica civile, sulla cui solidità si fonda la stessa
unità nazionale.
Non ritengo però che sia di esclusiva competenza degli storici di
professione il riflettere sul passato.
È da questa riflessione che ogni cittadino, e ancor più chi ha
responsabilità politiche o istituzionali, deve trarre ispirazione per il
proprio impegno civile, per il proprio operare. Rendere poi note
queste riflessioni e valutazioni non è unatto censorio, ma un atto
dovuto.  Vuole contribuire a tener vivo nei cittadini un forte senso della
Patria. Sono lieto che Lei esprima in proposito un giudizio positivo.
Con viva cordialità,
Carlo Azeglio Ciampi

( “Corriere della sera”, 5 marzo 2001)

resistenza
ricerca
anpi
scrivici

 

.