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L'indagine conoscitiva del Parlamento

pallanimred.gif (323 byte) De Gennaro: verosimili eccessi delle forze dell'ordine

ROMA  È verosimile «un eccesso dell'uso della forza di reparto in atti episodici e individuali di comportamenti illeciti». Lo ha detto il Capo della Polizia, Gianni De Gennaro, concludendo la sua relazione dinanzi alla commissione parlamentare d'indagine sui fatti di Genova.

Il capo della polizia ha spiegato che episodi di violenza ad opera di facinorosi nel corso delle manifestazioni del G8 nelle strade di Genova hanno poi verosimilmente scatenato atteggiamenti illeciti di qualche operatore delle forze dell'ordine. De Gennaro ha aggiunto che proprio per questo sono in corso delle indagini avviate dagli ispettori del Viminale e che ulteriori accertamenti saranno necessari «prima di trarre definitive conclusioni», oltre che attendere che si completi l'attività investigativa che viene condotta per suo conto dall'autorità giudiziaria per l'accertamento di eventuali responsabilità dei singoli.

De Gennaro ha confermato che al centro delle inchieste interne ci sono l'operato delle forze dell'ordine in occasione della perquisizione alla scuola «Diaz», gli illeciti denunciati in danno degli arrestati e poi trasferiti nella caserma di Bolzaneto. Al termine - ha assicurato il capo della polizia - non ci sarà alcuna reticenza ad adottare i provvedimenti necessari e le azioni disciplinari che si dovessero ritenere utili. L'attività degli ispettori riguarda anche «i comportamenti censurabili di singoli operatori impegnati nelle operazioni di ordine pubblico». De Gennaro ha infine sottolineato lo stretto rapporto di collaborazione con l'autorità giudiziaria genovese al fine di un sereno approfondimento della vicenda.

«Per quanto riguarda i gruppi violenti stranieri - ha detto De Gennaro - occorre ammettere che i risultati dell'attività preventiva sono stati inferiori alle aspettative». E ha spiegato così le ragioni di questo risultato inferiore alle aspettative: «sia per le obiettive difficoltà incontrate dagli organismi di polizia esteri nell'attività di penetrazione informativa - trattandosi il più delle volte di gruppi che denotano mancanza di organizzazione strutturale ma spiccate capacità di aggregarsi episodicamente - sia per esigenze più volte invocate di rispetto delle legislazioni nazionali in materia di tutela della privacy».

Il capo della polizia ha poi annunciato che è pronta la terza relazione, quella sugli scontri di piazza, alla quale ha lavorato uno dei tre superispettori nominati dal Viminale per fare chiarezza sui fatti di Genova. «La terza relazione - ha affermato De Gennaro - è arrivata ieri sera: si trattava anche di individuare singole persone da immagini televisive, non era una mera ricostruzione dei fatti. Credo di poterla consegnare alla Commissione - ha concluso - oggi stesso».

Sempre secondo De Gennaro, i disordini di Genova non si possono attribuire solo ai Black Bloc «ma hanno visto direttamente coinvolto un elevato numero di manifestanti pronti allo scontro con le forze dell' ordine». E ha citato anche un esempio: «emblematico è stato il massiccio attacco alla zona rossa». De Gennaro ha aggiunto che l' esperienza di Genova ha «segnato l' affermazione e l' espansione sulla scena internazionale di un nuovo soggetto che tenta di far coesistere l' anima genuina e pacifista con alcune componenti estremiste ed altre di tipo eversivo».

Le forze di polizia, comunque, non hanno lasciato sola la città di Genova, concentrandosi solo sulla protezione della zona rossa e delle delegazioni del G8. «È ingeneroso dire - ha a questo proposito affermato De Gennaro - che gli sforzi per garantire la sicurezza della zona rossa abbiano lasciato in secondo piano le altre zone della città. Seimilaottocento unità di servizio sono state impegnate fuori dalla zona rossa per garantire la sicurezza per tutte le altre zone della città e per tutta la durata del vertice».

«Nel corso degli incontri in cui ho presenziato sono sempre state sfuggenti ed evasive le risposte sull' effettiva rappresentatività del Gsf rispetto la totalità dei manifestanti». Ha aggiunto il capo della polizia leggendo la sua relazione. «Traspariva la difficoltà a fornire un quadro armonico e la volontà di non riferire completamente i propri piani», genericamente definiti dai manifestanti di «disobbedienza civile».

«L'impegno - ha detto ancora De Gennaro - è stato massimo per garantire gli scopi che il Governo si era prefissato: lo svolgimento sereno del Vertice per i componenti delle delegazioni; la vivibilità della città e la tutela di manifestare nei modi leciti». De Gennaro ha anche ricostruito le fasi preparatorie del Vertice, sottolineando che «in ben quattro riunioni del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica sono stati esaminati i rischi di carattere internazionale, le difficoltà logistiche, gli allarmi provenienti dai servizi di sicurezza, anche stranieri».

È stata infine attivata la protezione dei funzionari «che sono stati più esposti coi loro nomi sui giornali in questi giorni». Il capo della polizia ha precisato di «avere disposto l' attivazione del comitato provinciale di sicurezza pubblica per la protezione dei colleghi più esposti».

( da www.lastampa.it  )

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