Inchieste
L'indagine conoscitiva del Parlamento: il
documento finale

G8, l'Ulivo vuole il dibattito in aula
Filmato sulle violenze dei black bloc tollerate dalla
polizia
Approvato a maggioranza il documento della commissione d'indagine, ma c'è una
controrelazione del centrosinistra
di Claudia Fusani
ROMA - La relazione parlamentare sul G8 approvata ieri e votata solo dalla maggioranza
è «assolutoria» e «falsa». Per questo l'opposizione rilancia: chiede la discussione
in aula e una nuova commissione d'inchiesta, in grado cioè di individuare
responsabilità, smascherare i colpevoli e indicare soluzioni. I motivi sono tutti scritti
nelle 78 pagine della relazione dell'Ulivo e in quella di Rifondazione, le due relazioni
di minoranza che saranno portate in aula come mozioni. Per l'Ulivo a Genova c'è stato
«il tragico fallimento della sicurezza pubblica fuori dalla cosiddetta zona rossa dove si
svolgeva il vertice. La repressione si è rivolta in maggior parte contro gli inermi e
invece i gruppi violenti sono stati prevalentemente lasciati agire». Chi ha sbagliato?
«An - si legge a pagina 73 - che ha condotto una propria personale gestione del vertice
separandosi dalle altre forze di maggioranza per costruire un proprio personale rapporto
con le forze dell'ordine».
Ma anche il ministro dell'Interno Claudio Scajola «che aveva tutte le informazioni per
prevedere quello che sarebbe successo ma nulla ha fatto per difendere Genova e i genovesi.
Inoltre il ministro è venuto meno ai doveri previsti dalla legge di riforma della polizia
che lo indicano come responsabile della tutela e della sicurezza pubblica che emana non
solo direttive ma anche specifici ordini nei confronti del dipartimento di pubblica
sicurezza». L'opposizione assolve Agnoletto che ha ammesso «l'errore dell'uso di un
linguaggio violento» ma accusa Casarini di essere stato «ambiguo e poco convincente».
Sui blac block il giudizio è ancora più netto grazie ad un filmato di quindici minuti
non accettato agli atti della Commissione come tutte le altre prove fotografiche e invece
presentato ieri mattina alla stampa dai commissari Sauro Turroni (Verdi), Franco Bassanini
e Antonio Iovene (ds) e Pierlugi Petrini (Margherita). «Questo filmato - dice Turroni -
dimostra che i blac block hanno potuto agire e devastare indisturbati. Ci sono informative
del Sisde che dicono dove sarebbero andati e cosa avrebbero fatto». Rifondazione
comunista è ancora più dura: «Non solo a Genova non è stata isolata o colpita la
minoranza violenta ma questa minoranza è stata presa a pretesto dalle stesse forze
dell'ordine per colpire l'insieme del movimento».
Il documento della maggioranza invece aveva assolto governo e forze dell'ordine. Ci sono
stati «sicuramente eccessi, ma sono stati di singoli e per questi sapranno dire la
verità le inchieste della magistratura». Il presidente della commissione Donato Bruno
(Fi) è dispiaciuto perché maggioranza e opposizione non hanno raggiunto un documento
comune: «Questo non è il momento finale ma il momento di inizio: nel materiale raccolto
dal Comitato sono contenute le informazioni che permetteranno di non ripetere più gli
stessi errori».
Oggi la procura di Genova interroga Vincenzo Canterini, il comandante del reparto mobile
che fece l'irruzione alla Diaz. Canterini in commissione aveva detto che non furono i suoi
uomini i primi ad entrare nella scuola. «Dichiarazioni - secondo l'opposizione - del
tutto prive di fondamento».
(la Repubblica, 21 settembre 2001)
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