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Il Forum di Porto Alegre 2002

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pallanimred.gif (323 byte) Il Manifesto politico del movimento

«Un altro mondo è possibile» era lo slogan di quel primo incontro a Porto Alegre, nel 2001. Oggi – dopo il G8 di Genova e l’attacco terroristico dell’11 settembre – lo slogan fa un passo più in là e annuncia: «Un altro mondo è in costruzione». Porto Alegre non ha semplicemente discusso di globalizzazione e rivoluzione. Ha proposto delle alternative cercando di conciliare   le sue tante anime, diverse per provenienza regionale ma anche per cultura politica.

Quattro i grandi argomenti dell’evento: produzione di ricchezza e ripartizione sociale; accesso alla ricchezza e sostenibilità; affermazione della società civile e degli spazi pubblici; potere politico e etica nella nuova società. Temi inseriti nel rifiuto della guerra e del neoliberismo oltre che nell’appoggio a forme di democrazia diretta e dal basso.

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Com'è nato il Forum sociale mondiale?
Durante una riunione a Parigi tra Attac e un certo numero di movimenti associativi brasiliani del mondo cristiano, è nata l'idea che il “popolo di Seattle”, i no global, non dovesse solo protestare contro l'Organizzazione mondiale del commercio, i G8, la Banca mondiale o le multinazionali…
Doveva anche proporre soluzioni alternative per immaginare «una globalizzazione di tipo nuovo ed affermare che un altro mondo, meno inumano e più solidale è possibile» per usare le parole di Ignacio Ramonet, direttore di Le Monde diplomatique.

Perché Porto Alegre?
La città, come lo Stato cui appartiene, è governata da una decina d'anni da una coalizione di sinistra guidata dal partito dei lavoratori (PT). Porto Alegre ha registrato un progresso spettacolare in diversi campi come l'habitat, le abitazioni, i trasporti, la salute, l'insegnamento, l'ambiente…
Questi risultati sono largamente dovuti alla tecnica del Budget partecipativo che permette agli abitanti dei diversi quartieri di decidere lo stanziamento dei fondi pubblici disponibili e controllarne l'applicazione. I risultati si vedono: nell'ottobre del 2000, il candidato del PT è stato rieletto con più del 63 per cento dei voti...

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I numeri di Porto Alegre

52.000 partecipanti
210 etnie
186 lingue
15.230 delegati rappresentanti 120 paesi
(la delegazione italiana è stata la più numerosa dopo quella brasiliana: circa mille persone)
11.600 giovani di 48 paesi nell'accampamento della gioventù
550.000 accessi giornalieri sul sito ufficiale
2.400 giornalisti di 48 paesi
467 giornali e 193 riviste
188 radio
140 canali digitali
116 canali televisivi
780 giornalisti free lancer di 33 Paesi

Di cosa si è parlato?
Di pace, terra, di valori come libertà, eguaglianza e fratellanza, di rapporti ineguali tra uomini e donne, di protezione dell'ambiente, di salute, di democratizzazione dei mezzi di comunicazione…
Tanti temi imperniati su quattro assi: produzione della ricchezza e riproduzione sociale, accesso alla ricchezza e sostenibilità, società civile e spazi pubblici, potere politico ed etica.
C'era anche un tribunale sul debito estero, e forum speciali per le autorità locali, i parlamentari, le centrali sindacali.

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Da chi è organizzato il Forum sociale mondiale?
Dalla municipalità di Porto Alegre e dallo Stato del Rio Grande do Sul, insieme con un comitato brasiliano (composto da ong, movimento dei Sem Terra, sindacati, conferenza episcopale…) e un consiglio internazionale di 70 membri in rappresentanza dei maggiori movimenti e delle campagne di tutto il mondo, tra cui Vittorio Agnoletto.
La candidatura più accreditata per il prossimo forum è l'India, e il luogo potrebbe essere Bombay o Calcutta o una regione a sud di Nuova Delhi.

Chi ha partecipato al Forum di Porto Alegre?
Tutta l'intellighenzia no global: da Noam Chomsky a Naomi Klein, da Riccardo Petrella a Susan George. Molti registi famosi come Ken Loach, Martin Scorzese, Spike Lee, Wim Wenders e gli italiani Gillo Pontecorvo e Citto Maselli.
I premi Nobel Dario Fo (assieme alla moglie Franca Rame) e Robert Stiglitz (tutte le sezioni del Forum sono presiedute da un premio Nobel), magistrati come lo spagnolo Balthasar Garzon (quello che indaga su Silvio Berlusconi), 32 parlamentari europei, politici come Paolo Cento (dei Verdi), Fausto Bertinotti e un folto plotone di diessini (tra cui Walter Veltroni e Pietro Folena).

 

info.gif (232 byte) per approfondimenti:

www.portoalegre2002.org Il portale più completo, in diverse lingue [compreso l'italiano]: tutti i documenti, gli appuntamenti, i testi introduttivi alle sessioni plenarie

Worl social forum L'altro sito ufficiale di Porto Alegre, in quattro lingue

Dossier Porto Alegre Notizie, documenti, approfondimenti a cura di Unimondo.org

Porto Alegre I temi, i partecipanti, le cronache Speciale Corriere della Sera

L'Almanacco di Porto Alegre Gli approfondimenti di Carta

Speciale Porto Alegre A cura di Virgilio

Le immagini da Porto Alegre (Carta)

Lo speciale Porto Alegre di «Vita nonprofit»

Ciranda La rete dei media indipendenti

 

info.gif (232 byte) le novità di Porto Alegre:

Il Manifesto politico del movimento

A Porto Alegre nasce il tribunale contro il debito estero (repubblica on line)

Parlano i Nobel: "Possibile un mondo senza guerre" (repubblica on line)

Porto Alegre apre nel nome di Giuliani (repubblica on line)

 

info.gif (232 byte) percorsi in rete:

Forum economico mondiale di New York Sito ufficiale del meeting di New York (31/1-4/2) che vede riuniti più di 1000 "padroni della terra" e circa 250 uomini politici

"Per i no-global un'occasione storica dopo l'11 settembre" L'intervista di Naomi Klein

Not in my name La nuova associazione pacifista nata dopo l'11 settembre per dire no alla violenza del terrorismo e alla guerra

Un altro mondo c’è di Marco Revelli (Vita non profit)

 

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