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Il
discorso di Bush

Ecco il testo integrale del discorso pronunciato il 7 ottobre 2001 da
George W. Bush alla nazione.
"Su mio ordine, le forze militari degli Stati Uniti hanno iniziato gli attacchi
contro i campi di addestramento dei terroristi di Al Qaeda e contro le installazioni
militari del regime dei Taleban in Afghanistan. Questa azioni attentamente mirate hanno
come fine quello di distruggere l'uso dell'Afghanistan come base terroristica e di
attaccare le capacità miltari del regime dei Taleban.
Più di 40 paesi in Medio Oriente, Africa, Europa e in Asia hanno dato la disponibilità
dello spazio aereo o di terra. Molti di più hanno collaborato con informazion di
intelligence. Siamo sostenuti dalla volontà collettiva del mondo. Più che due settimane
fa, ho dato ai leader dei Taliban una serie di richieste chiare e specifiche: chiudete i
campi di addestramento dei terroristi, consegnate i leader dell'organizzazione di Al
Qaeda, e rilasciate gli stranieri, compresi i cittadini americani ingiustamente detenuti
nel vostro paese.
Nessuna di queste richieste è stata accolta. E ora, i Taliban pagheranno un prezzo.
Distruggendo i campi e rendendo inutilizzabili le comunicazioni, renderemo più difficile
per l'organizzazione del terrore di addestrare nuove reclute e di coordinare i loro piani
malvagi. All'inizio i terroristi possono rintanarsi in grotte sempre più profonde ed in
altri luoghi fortificati per nascondersi. La nostra operazione militare mira ad aprire la
strada per operazioni sostenute, a largo raggio e incessanti per stanarli e portarli
davanti alla giustizia.
Nello stesso tempo il popolo oppresso dell'Afghanistan conoscerà la generosità
dell'America e dei suoi alleati. Nel momento i cui colpiamo gli obiettivi militari,
sganceremo anche cibo, medicine e rifornimenti per gli uomini, le donne e i bambini che
patiscono la fame e soffrono in Afghanistan.
Gli Stati Uniti d'America sono amici del popolo afghano, e noi siamo amici di circa un
miliardo di persone che nel mondo seguono la fede islamica. Gli Stati Uniti sono nemici di
coloro che aiutano i terroristi e dei criminali barbari che profanano una grande religione
commettendo crimini in suo nome.
Questa azione militare è parte della nostra campagna contro il terrorismo, un altro
fronte nella guerra che è stata già ingaggiata attraverso la diplomazia, i sercizi
segreti,il congelamento dei beni finanziari e l'arresto di noti terroristi da parte delle
polizie di 38 paesi.
Data la natura e la portata dei nostri nemici, vinceremo il conflitto accumulando con
pazienza successi, affrontando una serie di sfide con determinazione e volontà. Oggi ci
concentriamo sull'Afghanistan, ma la battaglia è più ampia. Ogni nazione deve fare la
sua scelta. In questo conflitto, non c'è un terreno neutrale. Se un governo aiuta i
fuorilegge e gli assassini di innocenti, diventa fuorilegge e assassino. E intraprenderà
una strada solitaria a suo proprio pericolo.
Vi sto parlando oggi dalla Treaty Room della Casa Bianca, un luogo dove i presidente
americani hanno lavorato per la pace. Siamo una nazione pacifica. Ma, come abbiamo
imparato, così improvvisamente e così tragicamente, non ci può essere pace in un mondo
di imrpovviso terrore. Di fronte a questa nuova minaccia di oggi, la sola via di
perseguire la pace è di perseguire coloro che la minacciano.
Non abbiamo cercato questa missione, ma ci impegneremo in pieno in essa.
Il nome dell'operazione militare di oggi è Libertà duratura. Noi difendiamo non solo la
nostra preziosa libertà, ma anche la libertà di tutti gli altri popoli a vivere e e
crescere i loro bambini liberi dalla paura.
Conosco molti americani che hanno paura oggi. E il nostro governo sta prendendo grandi
precauzioni. Tutte le forze di sicurezza e i servizi segreti stanno lavorando in maniera
aggressiva in America, nel mondo e a tempo pieno.
Su mia richiesta, molti governatori hanno attivato la Guardia Nazionale per rafforzare la
sicurezza negli aereoporti. Abbiamo richiamato i riservisti per rinforzare la nostra
capacità militare e la protezione della nostra patria.
Nei mesi futuri, la nostra pazienza sarà la nostra forza, pazienza per le lunghe file
provocate dai controlli più stretti, pazienza e comprensione per il fatto che ci vorrà
del tempo per raggiungere i nostri obiettivi, pazienza per tutti i sacrifici che dovremo
fare.
Oggi, quei sacrifici sono fatti dai membri delle nostre forze armate che ci difendono
così lontano da casa, e dalle loro famiglie orgogliose e preoccupate.
Un comandante in capo invia i figli degli Stati Uniti a combattere in terra straniera solo
dopo la massima cura e una serie di preghiere. Abbiamo chiesto molto a chi indossa la
nostra uniforme. Abbiamo chiesto loro di lasciare le persone amate, di percorrere lunghe
distanze, di rischiare il ferimento, anche di essere preparati a compiere il sacrificio
ultimo della loro vita. Si sono consacrati a questa missione con onore. Rappresentano il
meglio del nostro Paese, e siamo loro grati. A tutti gli uomini e le donne del nostro
esercito, a ogni marinaio, ogni soldato, ogni pilota, ogni Guardia costiera, ogni marine,
dico questo: la vostra missione è definita. Gli obiettivi sono chiari. Il vostro
obiettivo è giusto. Avete la mia piena fiducia e metterò a vostra disposizione ogni
strumento di cui avrete bisogno per portare avanti la vostra missione.
Recentemente, ho ricevuto una lettera toccante che dice molto sulle condizioni
dell'America in questi momenti difficili, la lettera di una bambina delle elementari
figlia di un soldato. "Per quanto non voglio che mio padre combatta - ha scritto -
sono pronta a consegnarvelo". Questo è un regalo prezioso. Il più grande che
potesse fare. Questa bambina sa che cosa vuol dire l'America. Dall'11 settembre, un'intera
generazione di giovani americani ha raggiunto una nuova comprensione del valore di
libertà, dei suoi costi, della missione e del suo sacrificio. La battaglia è ora
ingaggiata su molti fronti. Non tergiverseremo, non ci stancheremo, non vacilleremo e non
falliremo. La pace e la libertà avranno la meglio. Grazie. Che Dio benedica l'America.
(la repubblica, 7 ottobre 2001)
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