testatausa.gif (33145 byte)

www.resistenzaitaliana.it  

   

    

I talebani

trangolino.gif (131 byte) I Talebani non si piegano: "Pronti alla Guerra Santa"

Poi precisano: non proteggeremo il colpevole
Fallito il negoziato con il Pakistan. Oggi riunito il Gran
Consiglio islamico

talebani.jpg (17609 byte)


ISLAMABAD - Attraverso un appello diffuso dalla loro
radio, i Taliban ieri hanno lanciato un appello agli afgani
perché si arruolino come volontari nella «guerra santa contro
gli infedeli». A proclamare formalmente la nuova Jihad, dopo
quelle contro i russi e contro i tagichi, dovrebbe essere il gran
consiglio islamico, la Sura. La riunione dovrebbe cominciare
oggi e protrarsi per un paio di giorni, ma l'esito sembra
scontato. Un'ala di quella assemblea, perché moderata o
perché controllata dai pakistani, è assai riluttante ad entrare
in guerra contro gli Stati Uniti. La maggioranza però avrebbe
già deciso. E con questa indicazione pare tornata ieri sera a
Islamabad la delegazione pakistana che aveva posto i Taliban
davanti all'alternativa: consegnare Bin Laden o subire l'ira
degli Stati Uniti.
I pakistani avrebbero suggerito un compromesso per il quale
Bin Laden sarebbe stato estradato in un Paese islamico,
come l'Arabia saudita o lo stesso Pakistan, ma non
direttamente negli Stati Uniti (almeno in un primo tempo).
Kabul avrebbe respinto anche questa soluzione. Del resto
non era immaginabile che i Taliban consegnassero chi di fatto
guida, attraverso un suo luogotenente, le loro truppe
impegnate a nord, nella difesa di Kabul dalle milizie tagiche.
E anche se avessero voltato le spalle al compagno d'arme e
finanziatore, non avrebbero potuto certo arrestarlo. Se
avessero tentato, avrebbero dovuto combattere con 2000
arabi, 500 dei quali formano la guardia pretoria di Bin Laden.
Oggi il presidente pakistano, il generale Musharraf, terrà un
discorso in tv, verosimilmente per spiegare alla nazione
perché i Taliban, fino a ieri alleati del Pakistan, non lo siano
più. In questo caso non faticherà a convincere la
maggioranza che l'interesse vitale della patria ora sta nel
collaborare con gli americani. Ma le sue parole potrebbero
essere considerate alto tradimento, dell'Islam e della patria,
dai fondamentalisti pakistani. In particolare dai
fondamentalisti che vivono nella North West Frontier, al
confine con l'Afganistan, e sono legati ai Taliban da vincoli di
sangue o di clan.
Quelle aree impervie ai piedi dell'Indukush da giorni sono
ormai in ebollizione. Hanno una polizia autonoma, in genere
adottano le stessi leggi dei Taliban, e sono considerate dagli
abitanti Pashtunistan, la terra dei pashtun, più che Pakistan.
Lì, e probabilmente solo lì, i Taliban troveranno volontari per
la guerra santa. Ma più numerose saranno probabilmente le
defezioni. Già ieri un certo flusso di guerrieri appiedati verso
l'Afganistan meridionale ha fatto supporre che i Taliban
"pragmatici" cominciassero a disertare.
(g.r.)

(la Repubblica, 19 settembre 2001)



home         ricerca        

anpi

        

dibattito

        scrivici

 

.