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Terza
Guerra Mondiale?
I Paesi che potrebbero essere coinvolti
Le
mappe politiche e geografiche dei Paesi coinvolti (virgilio.it)
Se Bush desse oggi l'ordine di attaccare l'Afghanistan, il Mondo islamico
ad eccezione dell'Iraq verrebbe colto da una sorta di paralisi. Da un lato i governi non
si sono potuti esimere dal manifestare solidarietà agli Stati Uniti e dal condannare la
sanguinosa offensiva terroristica, dall'altro le popolazioni manifestano la loro ostilità
alla politica di Washington e sono pronte a insorgere alla vista delle immagini di civili
musulmani uccisi dalle bombe americane. Questo è il probabile scenario che si produrrebbe
quando scatterà la rappresaglia.
EGITTO Il maggior paese arabo, formalmente alleato dell'Occidente, è alle prese
con una forte opposizione a Israele e agli Stati Uniti che lo sostengono. Il presidente
Mubarak ha appena annullato delle esercitazioni militari con forze americane e italiane.
Dal canto loro i Fratelli Musulmani, la principale forza d'opposizione, si sono
apertamente schierati con i Taliban. Ecco perché Mubarak proprio ieri ha chiesto a Bush
di non agire unilateralmente ma di coinvolgere l'Onu in ogni decisione.
MAROCCO Durante i bombardamenti americani contro l'Iraq nel 1991, circa un milione
di marocchini manifestarono contro gli Usa. Il re Mohammad VI è consapevole della forza
dell'opposizione islamica e laica. Anche lui ha confidato a Bush di privilegiare il
negoziato.
LIBIA Per la prima volta la Libia non figura né tra i sospetti mandanti del
terrorismo né tra i possibili bersagli della rappresaglia. Gheddafi ha subito espresso
solidarietà al popolo americano e aspira alla normalizzazione dei rapporti con
Washington. Bush, sensibile agli interessi dei petrolieri americani, è favorevole.
GIORDANIA Tradizionalmente filooccidentale, durante la guerra del Golfo si vide
costretta a schierarsi con l'Iraq sotto la pressione dell'opposizione popolare. Questa
schizofrenia ieri ha prodotto due contrapposte fatwe, sentenze islamiche. Prima il Fronte
di azione islamica ha vietato ai musulmani di schierarsi con l'America. Poco dopo il
Consiglio ufficiale per le fatwe ha condannato l'offensiva terroristica che ha colpito
l'America. Messo tra due fuochi, re Abdallah II ha auspicato una soluzione politica.
PALESTINA I palestinesi sono stati i primi a gioire per il successo degli attentati
contro l'America, principale sostenitore di Israele. Gli islamici di Hamas si sono
schierati con i Taliban mentre Arafat ha espresso solidarietà a Bush.
IRAQ E' l'unico paese che non ha condannato l'offensiva terroristica contro
l'America. Saddam ha addirittura messo in guardia Bush dal lanciare una rappresaglia.
Probabilmente teme che anche l'Iraq, i cui legami con Bin Laden sono stati denunciati da
un terrorista pentito, possa essere attaccato.
SIRIA Il neopresidente Assad ha pressoché normalizzato i rapporti con l'Iraq in
cambio di cospicui aiuti petroliferi. Inoltre il paese offre protezione alle forze
palestinesi radicali. E' difficile che possa schierarsi con l'America.
ARABIA SAUDITA Il gigante del Golfo è il più vulnerabile. La gran parte dei
terroristi suicidi aveva dei passaporti sauditi. Il principe ereditario Abdallah ha
ammonito Bush dal criminalizzare il suo paese. La vera minaccia viene da Bin Laden che in
Arabia dispone di migliaia di militanti pronti a insorgere in caso di attacco americano.
KUWAIT Il piccolo Emirato, che deve la propria sopravvivenza all'esercito americano
e multinazionale che lo liberò nel 1991 dall'occupazione iracheno, è l'unico paese che
ha manifestato la sua disponibilità a prendere parte a un fronte internazionale per
combattere il terrorismo.
YEMEN L'attentato alla nave da guerra americana Uss Cole (17 morti) ha confermato
la fragilità del fronte interno. Il paese ospita migliaia di militanti islamici legati a
Bin Laden. Non sorprende che il presidente Abdallah Saleh ha detto che preferisce una
soluzione politica, non militare.
SUDAN Fino al 1996 qui era rifugiato Bin Laden, imparentato con l'ex uomo forte
Hassan al Turabi. Nell'agosto del 1998 subì un bombardamento missilistico americano per
il presunto coinvolgimento nel bombardamento delle ambasciate americane di Nairobi e Dar
es Salam. Oggi il regime del generale Al Bashir ha espresso solidarietà agli Usa ma ha
auspicato una soluzione pacifica.
IRAN Rivale dei Taliban per la repressione della minoranza sciita afghana, il
regime iraniano è in linea di massima favorevole a un intervento contro l'Afghanistan. Ma
il presidente moderato Khatami teme la reazione degli ayatollah radicali che sono
pregiudizialmente ostili all'America.
PAKISTAN Il principale alleato dell'Afghanistan è lacerato tra il governo
militare, tradizionalmente filoamericano, e la base popolare fortemente filoislamica e
simpatizzante dei Taliban e di Bin Laden. Il presidente Musharraf difficilmente potrà
fare una scelta di campo netta.
(di Magdi Allam, la Repubblica, 17 settembre 2001)
per approfondire:
Pakistan:
"Con gli Usa contro Bin Laden. Ma i taliban non si toccano"
(la Repubblica, 16 settembre 2001)
Pakistan
in Rete (virgilio.it)
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