Cronologia della Resistenza Romana

Aprile 1944

1 - Donne esasperate dalla diminuzione della razione del pane da un etto e mezzo a un etto inscenano dimostrazioni davanti ai forni. Il maggior assembramento avviene in via Tosti, nel quartiere Appio. Daranno il via ad una serie di manifestazioni di piazza anche nei giorni successivi.

2 - Il prezzo dei giornali quotidiani è portato a 50 centesimi. .

3 - Don Giuseppe Morosini è fucilato a Forte Bravetta. Invano è intervenuto Pio XII sul generale Kesserling per salvare la vita al sacerdote.

Vengono arrestati dalla SS Pino Gracceva, comandante militare delle formazioni Matteotti e Giuliano Vassalli, rappresentante socialista nel CLN e nel comando militare della Resistenza romana, stretto collaboratore di Peter Tompkins nella missione OSS. Gracceva è ferito in via del Pozzetto mentre tenta di sfuggirte alla cattura.

Anche Amerigo Mei, democristiano, che comanda la banda partigiana dei Monti Lepini con base a Norma, è catturato dai nazifascisti, a Roma, dove si trova per procurarsi un carico di armi.

Tre gappisti incendiano e colpiscono con bombe a mano automezzi nel parco macchine tedesco al Circo Massimo.

Gappisti uccidono tre paracadutisti tedeschi alla Torretta, vicino a Osteria del Curato, zona del Quadrato. I tre militari germanici, ubriachi, avevano sparato al proprietario di un' osteria che chiedeva il pagamento del vino consumato.

Sull'Appia, al Quarto Miglio, partigiani delle Matteotti bloccano e assaltano un'autocolonna tedesca, distruggono due autocarri, uccidono una diecina di militari nemici.

La sede del fascio di San Lorenzo, in piazza dei Siculi, è assaltata dai partigiani che la devastano, distruggono documenti e schede degli antifascisti ricercati.

Il medico di Regina Coeli alfredo Monaco, sua moglie Marcella e il cognato Luciano Ficca, individuati come appartenenti alla Resistenza tra le fila socialiste, sfuggono all' arresto dandosi alla clandestinità.

4 - Carmelo Pezzotta, militare alla macchia, catturato dai tedeschi tenta di scappare mentre lo fanno scendere da un camion per essere rinchiuso in via Tasso. E' colpito da una pallottola al collo. Viene curato al Celio e riportato in via Tasso.

6 - Il camion che trasporta un carico di pane ad una caserma, scortato da militi fascisti, è assaltato a Borgo Pio, depredato da gente affamata. Resta ucciso un milite.

Al Tiburtino III alcune donne tentano di penetrare in un deposito di granaglie. Un milite della Pai uccide con una fucilata Caterina Martinelli, madre di sette figli. Il luogo dell' uccisione diventa subito meta di di pellegrinaggio, un cartello dice: "Qui i fascisti hanno ammazzato Caterina Martinelli, una madre che non poteva sentir piangere dalla fame, tutti insieme, i suoi figli" (Mario Socrate, gappista, scrittore e poeta, detterà le paole che oggi sono impresse nella lapide che ricorda l' episodio).

7 - Sulla strada che conduce al Portuense, in prossimità del ponte di ferro, donne, anziani, ragazzi tentano di forzare l'ingresso del forno Tesei e impadronirsi del pane destinato ai tedeschi. SS e fascisti intervengono, caricano la folla, trascinano dieci donne e le allineano lungo la spalletta del ponte, aprono il fuoco con armi automatiche, le uccidono.

Forunato Caccamo, carabiniere, partigiano, è arrestato in piazza Bologna (sarà fucilato aalla vigilia della liberazione di Roma, il 3 giugno).

10 - Giuseppe Albani ( detto il "gobbo del Quarticciolo") uccide tre soldati tedeschi in un' osteria nei pressi di Cinecittà.

12 - A seguito dell'azione di Albani, i tedeschi compiono un rastrellamento a Centocelle e nella zona di Cinecittà.

Antonio D'Ortensi è fucilato a Forte Bravetta.

13 - L’ufficiale dei militi ferroviari fascisti Tombesi è ucciso in via Anapo.

E' arrestato Bruno Buozzi, sindacalista socialista, si nascondeva sotto lo pseudonimo di Mario Alberti, ingegnere. Viene rinchiuso in via Tasso. Sarà ucciso a La Storta, sulla Cassia, il 4 giugno, dalla scorta della Gestapo che lo avrebbe dovuto trasferire in luogo di detenzione al nord con altri prigionieri, tutti brutalmente soppressi assieme a lui.

16 - Gli studenti antifascisti si riuniscono nel pomeriggio nella basilica di Santa Maria Maggiore, per ricordare con il rito religioso, tre professori, Pilo Albertelli, Salvatore Canalis, Gioacchino Gesmundo, che ritengono siano stati soppressi dai nazifascisti dopo l'arresto, anche senza avere notizie certe (i tre erano stati uccisi alle Ardeatine). Distribuiscono volantini fuori della chiesa, gridano contro gli occupanti. Un caporale paracadutista della Nembo interviene, vuole arrestare uno studente per consegnarlo alla polizia. Viene ucciso da un gappista che fa parte della squadra di protezione agli studenti.

Alcuni responsabili del raggruppamento partigiano "Castelli Romani" con le basi a Velletri, Genzano e in altre località vicine, denunciati da un inflitrato, sono arrestati a Roma, usciti da poco dagli scantinati della scuola elementare Ciosuè Carducci in via La Spezia dopo un incontro con rappresentanti della Resistenza romana per predisporre piani operativi. Cadono nelle mani della Gestapo in piazza San Giovanni, nei pressi della statua di San Francesco d' Assisi, il comandante Severino Spaccatrosi, Mario Colacchi, Nello Lommi, Guglielmo Linari e altri.

17 - Verso le 4 del mattino Kappler mette in atto il piano "Unternehmen Walfisch" (operazione balena), con il blocco di ogni accesso viario alla zona del Quadraro, sulla Tuscolana, dopo Porta Furba. Seguono, dalle 5, le perquisizioni della Gestapo e della polizia fascista casa per casa, alla ricerca di partigiani, sbandati, collaboratori della Resistenza. Non destinato quindi principalmente a procurare mano d' opera alla Wehrmacht (lo scriverà Eithel Moehlhausem, il console tedesco, in un suo memoriale), ma atto militare di polizia e controguerriglia sostenuto da forze consistenti, per "distruggere quel nido di vespe". In effetti la popolazione del Quadraro fornisce basi e assistenza a gruppi, distaccamenti e a formazioni organiche di partigioani: La "banda Rossi" di Bandiera Rossa, agli azionisti della "banda del Lavoro", ai gappisti dell' VIII zona. Ha anche organizzato una rete di sabotaggio formata da numerosi nuclei di donne, vecchi, ragazzi che cospargono le strade di transito per e da il fronte di Cassino di chodi a tre e a quattro punte per squarciare i pmeumatici degli automezzi.

Piu' di duemila persone rastrellate vengono portate prima in un cinema poi via via ammassate a Cinecittà, nei teatri di posa. I famigliari dei rastrellati fanno ressa davanti ai cancelli, ma vengono brutalmente respinti. Il parroco di Santa Maria del Buon Cosiglio, Gioacchino Rey, che si prodiga per aiutare sbandati e partigiani, raccoglie un centinaio di biblietti di conforto, consiglio da portare ai prigionieri. Quando chiede di parlare con un ufficiale è colpito al volto con un pugno da un sottufficiale SS, allontanato a spintoni.

I deportati in Germania, al lavoro forzato saranno 744, di età compresa tra i 16 e i 55 anni, altri finiranno in carcere.

La sera stessa i giornali pubblicano un comunicato del Comando Tedesco in cui i rastrellamenti sono messi in relazione con l'attacco partigiano in via Rasella e con l'eliminazione di militari avvenute il lunedì di Pasqua nelle zone periferiche della capitale. "Gli attentatori -prosegue il comunicato- riuscivano a fuggire, senza essere riconosciuti, nei loro nascondigli in un certo quariere di Roma dove essi trovarono protezione presso i loro compagni comunisti. Il Comando superiore germanico è stato perciò costretto ad arrestare oggi nel detto quartiere tutti i comunisti e quegli uomini abili al lavoro che collaborano con i comunisti o li appoggiano. Gli arresati verranno assegnati ad una occupazione produttiva nel quadro dello sforzo bellico germanico diretto contro il bolscevismo".

19 - Rastrellamenti nei quartieri Appio e Latino. La Gestapo scopre la tipografia clandestina de "l'Avanti," via dell' Orso 28. Compie numerosi arresti.

21 - La banda Koch occupa la pensione Jaccarino in via Romagna 30 per farne sede della "polizia speciale".

28 - Enrico Basevi del Fronte Militare Clandestino è arrestato.

29 - Fucilazione a forte Bravetta di Pietro Benedetti, Menotti Cacchioni, Antonio e Michele Addario.

Gugliemo Blasi, gappista già impegnato in numerose azioni, anche in via Rasella, viene arrestato per furto. Gli vengono trovati in tasca docuenti tedeschi falsificati. Per salvarsi si offre di collaborare con la banda Koch. Ne entra a far parte. Riuscirà a far arrestare Carlo Salinari, Pietro Calamandrei, Roul Falcioni, Duilio Grigioni, Luigi Pintor, Silvio Serra. Darà invano la caccia anche Carla Capponi e a Rosario Bentiuvegna, di cui conosce solo i nomi di battaglia.

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