Cronologia della Resistenza Romana

Agosto 1943

 

1 - Il coprifuoco viene posticipato alle ore 22.30 e dura fino alle 5 del mattino. Nuovo direttore de Il Messaggero è nominato Tomaso Smith.

2 - In un colloquio con Bonomi in mattinata Badoglio descrive la situazione politica dell’Italia nei suoi rapporti con la Germania e gli Alleati.

Nel pomeriggio Bonomi riferisce i risultati del colloquio alla riunione del Comitato centrale dei partiti per la libertà, che vota un odg, da portare a Badoglio, nel quale si rivendica senza esitazioni e senza indugi la cessazione della guerra.

3 - Rappresentanti dei partiti portano e illustrano al capo del governo l’odg delle opposizioni. Badoglio, dopo aver dichiarato di non volerne discutere, sembra mostrare qualche apertura.

4 - E’ annunciata la nomina di una commissione governativa incaricata di procedere contro gli "illeciti arricchimenti".

Riunione del Gruppo di ricostruzione liberale. I giovani pongono eccezioni morali alla collaborazione con il governo Badoglio e rifiutano di agire come suoi fiancheggiatori ponendo l’armistizio come discriminante.

5 - Il Consiglio dei Ministri ribadisce l’organizzazione economica e alimentare di guerra sottoponendo gli ammassi e la distribuzione dei cereali a controllo militare, elimina gli organismi corporativi centrali e periferici ma prescrive la formazione di comitati di conciliazione di vertenze collettive di lavoro.

9 - Badoglio sostituisce il ministro dell’interno Bruno Fornaciari con il prefetto Umberto Ricci.

Il governo nomina come commissari delle confederazioni sindacali alcuni esponenti dei partiti antifascisti.

9-10 - Lo stato maggiore mette a punto il sistema difensivo di Roma, articolato in una difesa interna e in una esterna.

10 - Riunione del direttivo del Partito d’Azione che denuncia la responsabilità del governo nel mancato armistizio, nell’inadeguata reazione all’invasione tedesca, nel mancato ripristino della libertà di stampa.

11-12 - Riunione del Comitato centrale dei partiti per la libertà, con la partecipazione di rappresentanti del comitato milanese. Si approva un odg in cui si constata che l’appello del giorno 2 non ha avuto risposte dal governo e se ne denuncia pertanto la responsabilità per non aver promosso la liquidazione del fascismo e per aver consentito il rafforzamento delle truppe tedesche in Italia.

12 - Socialisti e comunisti firmano un patto d’unità d’Azione.

Bombardamento aereo alleato su Roma che colpisce i quartieri Tiburtino, Prenestino, Casilino, Tuscolano.

I commissari delle confederazioni sindacali "dichiarano di accettare le nomine nell’interesse del paese" ritenendo che la loro funzione "ha stretto carattere sindacale" e "non implica alcuna corresponsabilità politica".

14 - Con atto unilaterale, il governo dichiara Roma "città aperta". Badoglio sostituisce il ministro della cultura popolare Guido Rocco con Carlo Galli.

15 – Circola un volantino a firma "Cola di Rienzi" che invita a d uno sciopero per il 1 settembre, per la pace. E’ una iniziativa di Felice Anzalone, gran maestro della Massoneria. La polizia sospetta che l’iniziativa sia stata concordata con i tedeschi, come pretesto per un intervento militare. I partiti antifascisti che poi daranno vita al CLN lo definiranno "irresponsabile e provocatorio".

16 - Dietro pressione dei partiti antifascisti Badoglio dispone la liberazione di tutti i prigionieri politici secondo una procedura concordata con i commissari delle confederazioni sindacali e i ministri della giustizia e dell’interno.

17 - Il governo vieta l’edizione di nuove pubblicazioni periodiche e la ripresa di quelle abolite o sospese prima del 25 luglio.

Il Centro nazionale e il Centro laziale del Movimento cristiano-sociale, riuniti in assemblea plenaria, respingono la proposta di fusione con la Democrazia cristiana e approvano il programma del movimento per una radicale riforma della società.

18 - Un’ordinanza del prefetto, al fine di non aggravare il consumo alimentare, limita a cinque giorni il soggiorno a Roma dei forestieri negli alberghi, nelle pensioni e nelle abitazioni private.

22 - Il principe Gian Giacomo Borghese, governatore della città, dimissionario, è sostituito dal commissario straordinario Riccardo Motta, prefetto a riposo e senatore, uomo di fiducia di Badoglio, che cercherà di rendere i servizi pubblici efficienti adattandoli alle contingenze e ai bisogni popolari e che cercherà come potrà di favorire le organizzazioni antifasciste.

Il ministero dell’interno invia una circolare ai prefetti perché sostituiscano gli esponenti fascisti alla guida delle amministrazioni locali.

Una riunione di esponenti socialisti in casa di Oreste Lizzadri sancisce l’avvenuta fusione delle diverse correnti del movimento (Partito socialista italiano, Movimento di unità proletaria, Unione proletaria italiana) e la nascita del Partito socialista italiano di unità proletaria, del quale Pietro Nenni è designato segretario e Sandro Pertini e Carlo Andreoni vicesegretari.

23 - Sventato un tentativo di congiura fascista, capeggiato dal maresciallo Ugo Cavallero, già capo di stato maggiore, tendente ad aprire le porte ad un governo filotedesco.

24 - Su richiesta del Sim i carabinieri arrestano personalità civili e militari del fascismo (tra queste Achille Starace e Giuseppe Bottai).

Con circolare ai prefetti e al questore di Roma la direzione generale della PS dispone "che siano tolte di corso tutte le copie dell’opuscolo intitolato <Idee ricostruttive della democrazia cristiana>", redatto da Alcide De Gasperi e diffuso a cura di Giuseppe Spataro.

24-25 - Riunione del Comitato centrale dei partiti per la libertà con la partecipazione di inviati dall’analogo comitato milanese con la proposta di un appello al paese per chiedere l’armistizio e la sostituzione del governo Badoglio. Al termine di una contrastata discussione si vota un odg di condanna nei riguardi di Badoglio per la sua incapacità di frenare i tedeschi nella loro progressiva occupazione dell’Italia e si richiede un governo espresso dai partiti democratici che interpreti la volontà del paese e prepari gli animi alla lotta contro i tedeschi.

29 - Il coprifuoco è ridotto dalle ore 22.30 alle 4 del mattino. Una riunione dei dirigenti del Pci elegge la nuova direzione divisa in due centri dirigenti a Milano e Roma e decide di sottoporre al comitato delle opposizioni il problema della difesa popolare dai tedeschi in occasione della proclamazione dell’armistizio e della guida unitaria della lotta nazionale.

30 - In una riunione dei partiti di sinistra viene costituita una giunta militare comune composta da Riccardo Bauer per il Pd’A, Luigi Longo per il Pci e Sandro Pertini per il Psiup. In un documento si motiva la decisione dei tre partiti con "l’aggravarsi della situazione politica, la crescente minaccia delle forze armate tedesche, l’insufficienza della politica del governo di fronte alle imperiose esigenze del momento".

Si richiede, inoltre, un potenziamento del Comitato delle opposizioni per farne il Comitato centrale del fronte nazionale, come centro dirigente della lotta armata contro i tedeschi da condurre a fianco dell’esercito nazionale.

La città è divisa in otto zone militari, ognuna con un comandante e un gruppo di volontari da dotare con le armi promesse dal generale Carboni.

 

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