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FBI: taglia sui bioterroristi

trangolino.gif (131 byte) Guida al bioterrorismo

Oltre due miliardi di lire a chi fornisce informazioni. Dagli Usa: una pista porta a Milano

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
WASHINGTON - Per soldi, se non per amor patrio. Un milione di dollari, due miliardi e 200 milioni di lire (oltre un milione e centomila euro), da ieri sono a disposizione di chiunque aiuterà l’Fbi a stanare i «terroristi postali».
Se il laboratorio clandestino dei trafficanti di antrace è negli Stati Uniti, se le buste spedite da Trenton, New Jersey, al giornalista televisivo Tom Brokaw e al senatore democratico Tom Daschle, a Washington, sono state confezionate poco lontano dalla buca delle lettere, forse qualcuno ha visto, saputo, sentito, sospettato qualcosa. La taglia è molto più bassa di quella messa sulla testa di Osama Bin Laden, attualmente 25 milioni di dollari (oltre 50 miliardi di lire, più di 25 milioni di euro). Ma è anche un po’ più facile da riscuotere. La base dei terroristi dell’antrace è certo più vicina dell’imprendibile sceicco. E per aggiudicarsi la ricompensa non c’è nemmeno bisogno di andare all’Fbi: basta chiamare il programma tv «American most wanted» (i più ricercati d’America), che collabora con gli investigatori.
Cia ed Fbi hanno momentaneamente accantonato le loro polemiche su chi dovesse avvertire l’altro dell’ingresso dei dirottatori negli Usa prima dell’attacco alle Torri gemelle e al Pentagono e cercano di unire le loro forze in una corsa contro il tempo. Anzi, contro i rapidi tempi di recapito del sistema postale americano. Prima che altra polvere si sparpagli su scrivanie di uffici federali, giornali, tv, sedi politiche, bisogna ripercorrere il tragitto delle buste al veleno già smistate.
L’Iraq e gli scienziati disoccupati dell’ex Urss restano tra i sospettati, ma non viene trascurata la «pista nazionale». Anche un «Unabomber» americano potrebbe aver scritto i messaggi di accompagnamento che inneggiavano all’Islam e ad Allah. Gli inquirenti cercano nel codice a barre impresso sulle buste tracce per arrivare all’indirizzo dei mittenti. Si sa che le due lettere sono passate da un centro di distribuzione sulla Route 130, poco fuori Trenton, si conosce l’ora in cui sono state impostate, si potrà restringere l’area geografica da cui sono partite. «Stiamo facendo progressi» ha detto l’ispettore postale Tony Esposito. Se le lettere sono partite dalle buche di un ufficio postale, si potrebbe trovare addirittura la faccia di chi le ha imbucate, esaminando i nastri registrati dalle telecamere di sorveglianza.
E se le due buste rivelano una sola mano per le lettere spedite a New York e a Washington, la miscela di antrace suggerisce un solo artefice per la polvere spedita in Florida e a New York. Il che significa che i tre casi sono collegati fra loro. Sono quelli che hanno provocato i danni più seri: la morte di un fotografo del Sun in Florida, l’avvelenamento per inalazione di un fattorino dello stesso gruppo editoriale, la contaminazione cutanea delle segretarie di Brokaw e di Daschle. Il fatto che l’antrace che ha ucciso il fotografo Bob Stevens risulti «gemello» di quello inviato al giornalista della Nbc , a New York, sotto forma di un composto marrone e granuloso, non dice abbastanza sull’abilità di chi ha preparato la sostanza. Il senatore Daschle sostiene che si tratta di un antrace geneticamente rinforzato, per scopi bellici. Il generale John Parker, del laboratorio militare di Fort Detrick, nel Maryland, ritiene che si tratti una «varietà comune». E per Scott Lillibridge, esperto di bioterrorismo per il ministero della Sanità, «esistono tracce di tentativi di manipolazione del batterio per renderlo più potente».
Non è solo l’intenzione omicida a fare la differenza: anche un biochimico dilettante può coltivare l’antrace, ma per trasformarlo in spore virulente occorrono attrezzature e cognizioni fuori dal comune. Come ne avevano negli anni ’70 i 4 mila ricercatori sovietici che lavoravano nell’agenzia «Biopreparat», ufficialmente smantellata 20 anni dopo. Il loro ex direttore, Ken Alibek, dice che dal laboratorio di Stepanagorsk, in Kazakhstan, uscivano all’epoca due tonnellate di antrace al giorno. La rete di Osama Bin Laden ha cercato di comprare i fondi di magazzino delle fabbriche di germi e, secondo il New York Times , una cellula di Al Qaeda con base a Milano potrebbe aver ricevuto armi biologiche dalla mafia russa. Ma se è vero che in alcune telefonate intercettate dalla Digos prima degli arresti del 9 ottobre nei confronti di presunti componenti di una cellula terroristica lombarda si parlava di «gas» e «materiale elettrico», l’ipotesi avanzata dal quotidiano statunitense lascia perplessi gli investigatori italiani. Mentre in Iraq, secondo gli ispettori dell’Onu, ci sarebbe ancora uno stock di 8 tonnellate di antrace.

La storia: da Billy the Kid a Milosevic

La figura del cacciatore di taglie fa parte della storia degli Stati Uniti dai tempi del Far West. Tra i più famosi Pat Garrett, che nel 1881, per 500 dollari, uccise Billy the Kid
Tagli celebri. La pratica di offrire denaro per la cattura di ricercati non si è mai interrotta. Nel
’98 gli Usa mettono una taglia di 3 miliardi e mezzo sui responsabili degli attacchi alle ambasciate in Kenia e Tanzania, e ne pagano 1,8 a David Kaczynski che denuncia il fratello Theodore, «Unabomber». Nel ’99, taglia di 9 miliardi su Slobodan Milosevic
OSAMA
Attualmente la taglia su Osama Bin Laden è di oltre 50 miliardi di lire

(Corriere.it, 19 ottobre 2001)

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Dalla A alla Z i loro nomi nel sito dell'Associazione per la resistenza islamica. [inglese]

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