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         | la resistenza romana   
  Fonti documentarie
        per lo studio della Resistenza a Roma e nel Lazio
 6. Gli archivi correnti degli uffici giudiziari  Per lo studio del periodo della resistenza sono di grande aiuto i
        documenti prodotti dai tribunali. In questa rassegna vengono proposti documenti tratti da procedimenti
        giudiziari attivati  dal tribunale di campo tedesco della Piazza di Roma
        (Feldgericht), dallAlta corte  di giustizia per le sanzioni contro il fascismo,
        dal Tribunale militare territoriale di Roma, dalla Corte speciale dAssise di Roma e
        dalla Corte speciale dAssise di Rieti.
 Del tribunale militare tedesco sono rimaste, almeno in Italia, solo
        le copie di alcune sentenze tradotte in italiano; in questa sede si propongono stralci
        delle decisioni emesse contro i 10 di Bandiera Rossa e contro il gruppo
        di Fabrizio Vassalli fucilati a Forte Bravetta rispettivamente il 2 febbraio 1944 e
        il 27 aprile 1944.
 Appare problematica la ricerca della documentazione processuale del
        Feldgericht della Piazza di Roma; anche perché molti procedimenti venivano celebrati
        ad horas, con la riduzione al minimo di molte formalità procedurali; molte
        esecuzioni, inoltre, venivano probabilmente eseguite con il solo ordine emesso dal comando
        delle SS di via Tasso. Le notizie di cui si è in possesso provengono, spesso, dalle
        lettere inviate ai familiari dai condannati o dalle testimonianze dei compagni di cella
        sopravvissuti.
 Diverso il caso dei processi celebrati dai tribunali italiani
        durante e dopo loccupazione.
 Agli ordini della Città aperta funzionava un tribunale militare che
        procedeva contro reati commessi contro la proprietà e lordine pubblico: fu il primo
        a condannare a morte a Roma, il 10 ottobre del 1943.  Nellimmediato dopoguerra,
        poi, con listituzione dellAlto commissariato per i crimini commessi dal
        fascismo furono celebrati moltissimi processi contro presunti criminali fascisti e nazisti
        e la stampa seguì con molta attenzione le udienze dandone notizie dettagliate. Ampi
        stralci dei processi attivati contro Pietro Caruso, Pietro Koch, Franco Sabelli, Federico
        Scarpato (per citare i più noti) sono stati pubblicati grazie alle notizie fornite dai
        quotidiani.
 Per avere tuttavia, uninformazione più esauriente della
        complessa vicenda è necessario ricorrere alla documentazione conservata presso la
        cancelleria del Tribunale militare di Roma e presso larchivio della Corte
        dAppello di Roma. Gli archivi di questi due uffici non sono stati ancora versati
        allAsr, è però possibile accedere, su richiesta motivata, alla visione degli
        atti.  Lutilità della documentazione in questione è evidente: al di là degli
        studi specifici sul periodo delle sanzioni, gli atti istruttori, le
        deposizioni dei testi, gli interrogatori degli indiziati possono aggiungere elementi
        preziosi per la ricostruzione completa di episodi significativi.
 La documentazione processuale, poi, per sua natura, è estremamente
        ricca: contiene tessere, lettere, cartoline, documenti di varia provenienza acquisita
        dagli inquirenti nel corso delle indagini.
 
 
 5. Gli archivi dei comuni e gli archivi diocesani e
        parrocchiali  NellAsc è conservato il fondo Periodo della Resistenza
        articolato in due sezioni: manifesti (122 esemplari) e giornali clandestini (82 esemplari) che
        sono stati consultate per questo lavoro. Di grande utilità è comunque risultato il fondo
        Governatorato-gabinetto  (1871-1947) non ordinato ma provvisto di un titolario che
        consente il rinvio ai fascicoli.  I documenti scelti e trascritti riguardano
        essenzialmente lorganizzazione annonaria della Capitale, le misure prese nei
        confronti delle fabbriche e degli impianti industriali, landamento dei prezzi ai
        mercati generali.
 Per quanto concerne gli altri comuni in anni recenti è decisamente
        aumentata lopera di ordinamento e di inventariazione promossa dalla Soprintendenza
        archivistica per il Lazio e dalla Regione Lazio. Molti comuni dispongono di strumenti di
        consultazione in grado di agevolare le ricerche.  La II guerra mondiale ha lasciato
        tracce profonde nei più piccoli centri: si pensi alla dura e lunga battaglia combattuta
        lungo la linea Anzio-Cassino, al dramma degli sfollati, alle difficoltà dei trasporti e
        degli approvvigionamenti. E nelle campagne avevano le loro basi le formazioni partigiane e
        nei casolari trovavano rifugio i prigionieri evasi dai campi di concentramento, i soldati
        italiani sbandati dopo la capitolazione e i disertori tedeschi.
 Negli archivi comunali la documentazione è organizzata in
        categorie, classi e sottoclassi.  I fascicoli, oltre a contenere il carteggio fra gli
        amministratori locali e i prefetti, forniscono dati sui morti e sui dispersi nel
        conflitto, sulla requisizione degli alloggi e sulla permanenza delle truppe tedesche e
        alleate, sui lavoratori inviati in Germania.
 NellArchivio comunale di Canterano, in provincia di Roma,
        partendo da un carteggio contenuto nel fondo Prefettura-gabinetto dellAs di Roma, la
        ricerca ha individuato nella serie Pratiche speciali periodo bellico e postbellico una
        busta contenente testimonianze e ricostruzioni della strage avvenuta il 26 maggio 1944 in
        località Madonna della pace dove i tedeschi fucilarono 15 persone.
 Altre testimonianze sul passaggio della guerra e sulle conseguenze
        sulla popolazione civile sono state trovate, infine, nellArchivio diocesano di
        Albano e nellArchivio parrocchiale di Vallepietra, un piccolo centro vicino Subiaco.
        Le relazioni dei parroci della diocesi di Albano sono conservate a partire dal XVI secolo
        con una lacuna corrispondente proprio agli anni 1940-1945; sono state raccolte, però,
        memorie e testimonianze del periodo nei bollettini diocesani usciti periodicamente nel
        dopoguerra. Uno di questi, relativamente recente, è stato utilizzato in questa
        pubblicazione e presenta, attraverso i ricordi di chi ha vissuto quelle vicende, la
        cronaca dei terribili giorni di Lanuvio praticamente distrutta dagli eserciti tedesco e
        alleato in lotta dopo lo sbarco di Anzio. A Vallepietra, invece, alcuni giovani del centro
        parrocchiale hanno dato in visione alla ricerca Dorer un documento di eccezionale
        importanza: un quaderno scritto dal parroco del paese, don Salvatore Mercuri, in cui sono
        registrati gli aiuti forniti giornalmente dal l8 settembre 1943 al 4 giugno 1944
        dagli abitanti del piccolo centro ai prigionieri alleati che si erano rifugiati in alcune
        grotte delle vicinanze.
 
 
 
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