Biografie della Resistenza Romana          

A B C D E F GI J K L M N O PR S TV Z

   

Pietro Nenni

Nato a Faenza nel 1891 da una famiglia povera. Rimasto orfano di padre giovanissimo, la madre fu costretta a fare i lavori più umili per poter mantenerlo agli studi. Inizialmente aderì al movimento repubblicano. Durante la "settimana rossa" di Ancona conobbe il carcere in compagnia di un altro romagnolo illustre: Benito Mussolini che all’epoca frequentava, anch’egli, gli ambienti dell’estrema sinistra e del movimento repubblicano. Fu interventista durante la Grande Guerra e nel '21 aderì al PSI, proprio nell'anno della scissione comunista di Livorno. Durante il ventennio fascista fu uno dei massimi dirigenti del socialismo e dell’antifascismo italiano ed internazionale. Durante la guerra di Spagna combatté al fianco di democratici provenienti da tutto il mondo inquadrati nelle brigate internazionali, di cui fu uno dei massimi dirigenti e commissari politici. E’ proprio a partire dall’esperienza spagnola che vennero poste le basi dell’unità politica d’azione con i comunisti di Palmiro Togliatti. Confinato a Ponza, dopo la caduta del Duce andò a Roma e nel periodo della Resistenza assunse, con Sandro Pertini, Giuseppe Saragat e Lelio Basso la guida del PSI finalmente riunificatosi con il nome di Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP). Dopo la Liberazione, assunse anche cariche di governo, e guidò in prima persona la battaglia a favore della Repubblica. La rottura dell’unità nazionale antifascista nella primavera del 1947 segnò anche una nuova rottura nel Partito Socialista, con la scissione della destra riformista e socialdemocratica di Giuseppe Saragat che diede vita al PSLI, poi PSDI, che diventò partito di governo. Gli anni del centrismo furono caratterizzati dalla stretta alleanza con il PCI; furono gli anni del frontismo che si esaurirono solo dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria (1956) quando si riavvicinò a Saragat, proponendo ed ottenendo la temporanea riunificazione tra le due diverse anime del socialismo italiano e, dopo aver intrapreso la via dell’autonomismo, giunse a collaborare con la DC di Fanfani e di Moro, con il PSDI di Saragat ed il PRI di Ugo La Malfa ed Oronzo Reale nei governi di centro-sinistra, diventando vice presidente del consiglio e poi ministro degli esteri. L'ultimo suo significativo atto politico fu l’appoggio dato al fronte divorzista nel referendum del 1974 voluto dalla DC di Fanfani e dal MSI di Almirante. Morì il 1° gennaio del 1980.

 

home         ricerca        

anpi

        

dibattito

        scrivici